Approvati i nuovi limiti di emissione per le auto a benzina

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Approvato dagli Stati Membri dell’Unione Europea il terzo pacchetto di misure previste dal regolamento EURO 6 sulle emissioni delle auto e dei veicoli commerciali (il cosiddetto pacchetto RDE3) con 23 voti a favore, 3 voti contrari (Repubblica Ceca,Ungheria e Romania) e un’ astensione (Slovacchia).Il regolamento prevede l’estensione alle auto a benzina a iniezione diretta la verifica delle emissioni di particolato (PM10 e PM2,5) con test in condizioni di guida reali (Real Driving Emission, RDE), definisce i limiti di conformità da rispettare, fissa una tabella di marcia per l’entrata in vigore del nuovo regolamento (entro settembre 2017 per i nuovi modelli e dal 2018 per i tutti i veicoli immessi sul mercato). Inoltre, in un quadro di trasparenza a tutela dei consumatori, il pacchetto prevede che i valori delle emissioni RDE siano resi pubblici insieme a quelli ufficialmente dichiarati dai produttori in fase di omologazione.

L’estensione del metodo di verifica delle emissioni di particolato in condizioni di guida reali anche alle auto a benzina a iniezione diretta è dovuto al fatto che questa tecnologia, che nei prossimi anni si prevede andrà a incrementare la propria quota di mercato a discapito delle auto diesel, risulta altamente inefficiente nella produzione di questi inquinanti, che secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente sono le principali responsabili dell’inquinamento dell’aria e causano oltre 400 mila morti premature ogni anno, circa 5 volte tanto quelle imputabili all’inquinamento da ossidi di azoto.

Proprio per gli ossidi di azoto, lo scandalo #dieselgate ha evidenziato che, nonostante gli standard EURO abbiano nel tempo introdotto limiti di emissione di inquinanti sempre più severi, allo stato dei fatti la maggior parte dei modelli di vetture in circolazione registrano emissioni di gran lunga superiori rispetto a quelle di legge, che i produttori hanno “nascosto” all’opinione pubblica e alle autorità manipolando il corretto funzionamento dei dispositivi di abbattimento fumi. Questo è stato possibile a causa dell’obsolescenza dei test ufficiali di controllo in laboratorio, nonché dell’inadeguatezza dei sistemi di verifica e controllo da parte delle autorità nazionali preposte, sia in fase di omologazione dei veicoli, sia nelle fasi di successivo controllo, previsti dall’attuale normativa.

E’ in questo quadro che il pacchetto RDE3 si propone di agire, onde evitare il presentarsi di un nuovo #dieselgate, questa volta per i veicoli a benzina. L’approvazione del Regolamento è anche un successo del pressing compiuto a Bruxelles e negli Stati membri da parte di tutte le NGO. Alcuni stati membri avevano, infatti, espresso l’intenzione di bocciare la proposta, rimandandone l’approvazione a (lunga) data da destinarsi, a meno che non fossero posticipati i termini di attuazione, eliminato l’obbligo di pubblicazione dei dati di confronto e incrementato (+50%) il margine di tolleranza per gli scostamenti dai valori di conformità tra le emissioni misurate in ciclo di guida reale e quelle in laboratorio (come accadde anche per gli NOx, per cui venne introdotto un margine di tolleranza ai fattori di conformità del 150% (!), nonostante il parere contrario della Commissione e del Parlamento Europeo).

Il Regolamento sarà anche importante per garantire una migliore qualità dell’aria, considerando che, secondo le elaborazioni effettuate dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile sulla base dell’inventario delle emissioni ISPRA relative all’anno 2014, il trasporto su strada è il secondo responsabile per le emissioni di particolato dopo il settore residenziale.

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