Green acts III | introduzione:

di Fabrizio Vigni

Accelerare la transizione verso un’economia circolare, aumentare il riciclaggio dei rifiuti, ridurre lo smaltimento in discarica e lo spreco alimentare: la notizia più importante delle ultime settimane arriva dal Parlamento europeo. A larga maggioranza, accogliendo le posizioni della Commissione ambiente e della relatrice Simona Bonafè, sono state approvate le proposte sulle misure per l’economia circolare.

 L’europarlamento propone obiettivi da raggiungere entro il 2030 più ambiziosi di quelli della Commissione Junker – tra cui il 70% di riciclo per i rifiuti solidi urbani e l’ 80% per gli imballaggi – ma al tempo stesso indica anche gli strumenti e le azioni necessarie per promuovere una circular economy nelle produzioni e nei consumi. Si stima che il raggiungimento di questi obiettivi consentirebbe di creare 580 mila posti di lavoro, con un risparmio annuo di 72 miliardi di euro per le imprese grazie ad un uso più efficiente delle risorse e quindi ad una riduzione delle importazioni di materie prime. Ora la parola passa al Consiglio europeo, che dovrà definire una propria posizione. Subito dopo si aprirà la fase finale del confronto tra Commissione, Consiglio e Parlamento. Entro il mese di luglio, stando a quanto annunciato, si dovrebbe arrivare al testo definitivo. Incrociamo le dita: se tutto va bene il 2017 potrebbe segnare una tappa importante in questa sfida di grande valore strategico, per un’Europa che ha bisogno di ritrovare non solo coesione ma anche slancio verso il futuro.

Per quanto riguarda l’Italia, uno dei temi più rilevanti nell’agenda di governo dei prossimi mesi è la nuova strategia energetica nazionale. Segnaliamo a questo proposito le proposte del Consiglio nazionale della Green economy, oltre che le audizioni parlamentari dei ministri Galletti, Calenda e del presidente dell’ENEA.  Il Consiglio nazionale della Green economy si è  riunito anche per discutere e definire l’organizzazione della VI edizione degli Stati Generali della Green economy. Di particolare interesse, sempre per quanto riguarda il panorama nazionale, anche il primo rapporto sulla sharing mobility,

In questo numero – insieme alla pubblicazione di alcuni recenti provvedimenti legislativi e alla segnalazione di buone pratiche – raccontiamo come di consueto le attività della Fondazione, richiamando l’attenzione su due appuntamenti da segnare in agenda. Il 5 aprile, alla Casa dell’architettura di Roma, si svolgeranno l’assemblea annuale dei soci e il tradizionale meeting di primavera.

Nel corso del meeting sarà presentato  il “Manifesto della green economy per la città futura”, un percorso in sette punti per la riqualificazione delle aree urbane: puntare sulla green economy per affrontare le sfide delle città; affrontare la sfida climatica con misure di adattamento e di mitigazione; puntare sulla tutela del capitale naturale e la qualità ecologica dei sistemi urbani; valorizzare il capitale culturale, la qualità e la bellezza delle città; promuovere la rigenerazione urbana e la riqualificazione del patrimonio esistente; qualificare gli edifici pubblici con progetti innovativi; progettare un futuro desiderabile per le città. Uno scenario nel quale l’architettura e l’urbanistica possono avere un ruolo essenziale, se chiamate ad agire con visione innovativa e con la consapevolezza di come la green economy sia una straordinaria occasione di rilancio e riqualificazione delle città.

 

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