Presentato il Green Economy Report di Remedia che valuta indicatori ambientali, economici, sociali

Oltre 67mila tonnellate di rifiuti tecnologici raccolti e avviati al trattamento, di cui più di 58.000 tonnellate di RAEE domestici (86,6%), oltre 5.500 tonnellate di RAEE professionali (8,3%) e più di 3.400 tonnellate di pile e accumulatori (5,1%), a cui si aggiungono circa 1.900 tonnellate di altri tipi di rifiuti e imballaggi.

Questi i dati presentati da Remedia il principale Sistema Collettivo italiano no-profit per la gestione eco-sostenibile dei RAEE, che ha presentato il Green Economy Report 2016, che illustra i risultati dell’attività del Consorzio nel 2016 e analizza le opportunità di sviluppo per la filiera del riciclo dei RAEE.

Il Report – realizzato in collaborazione con la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – fa il punto, inoltre, sul futuro dei rifiuti tecnologici in Italia, a partire dal nuovo Pacchetto europeo di misure sulla Circular Economy, con un focus sul modello della Responsabilità Estesa del Produttore. Il sistema di valutazione del Green Economy Report, che segue una metodologia messa a punto dalla Fondazione, si basa sul quattro categorie di indicatori: indicatori gestionali (sulle performance relative alle operations dell’impresa/organizzazione); indicatori ambientali (sugli impatti– posiIvi o negativi-‐ in termini di emissioni, consumi di materia prima etc., secondo l’approccio delle Environmental Footprint); indicatori economici (sulla generazione di valore aggiunto incluso il risparmio economico determinato per il sistema Paese, la competitività nella transizione green, etc.); indicatori sociali (sull’occupazione e sul contributo al benessere complessivo in termini di qualità della vita etc.)

Tra i benefici ambientali, il Green Economy Report evidenzia come per quanto riguarda la Carbon Footprint (bilancio delle emissioni dei gas serra), ci sia un risparmio di emissioni pari a oltre 311 tonnellate di CO2 eq: un beneficio pari al fermo di più di 95mila auto che in un anno percorrono 20mila km.; per il Water Footprint (bilancio idrico), sia stato attuato un risparmio di acqua non consumata pari a 1 milione di metri cubi; per quanto riguarda il Material Footprint (bilancio delle risorse) è indicato un risparmio di oltre 107mila tonnellate di risorse non prelevate dall’ambiente.

Il recupero di materiali dai rifiuti tecnologici ha ricadute positive non solo sull’ambiente, ma in generale sull’economia del Paese: questo beneficio è calcolabile in termini economici sulla base dei quantitativi dei singoli materiali recuperati e dei rispettivi prezzi di mercato. Come emerge dall’analisi della Fondazione Sviluppo Sostenibile su dati Remedia, Eurostat, World Bank e Indexmundi e Camera di Commercio di Milano, nel 2016 il Consorzio ha contribuito positivamente a ridurre i costi di importazione di materie prime per un valore pari a 24,2 milioni di euro. In termini di materiali, i benefici a livello nazionale riguardano il recupero di: plastica (14,8%), metalli (85,1%, di cui ben il 40% di rame) e vetro (0,1%).

Documenti:

Download “Green Economy Report Remedia | 2016” Pubblicato il: 23 Giu 2017

Download “Andrea Barbabella: il green economy report Remedia |2016” Pubblicato il: 23 Giu 2017

Download “Edo Ronchi: presentazione GER Remedia |2016” Pubblicato il: 23 Giu 2017

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