Investimenti nell’energia, segnali positivi, ma insufficienti per il clima

di Edo Ronchi

dal blog HuffingtonPost

Il nuovo rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia sugli investimenti nel settore è un’occasione per fare il punto su temi di rilievo per il prioritario impegno necessario per affrontare la crisi climatica. Continua – ed è una buona notizia per il clima – il calo degli investimenti mondiali nelle fonti energetiche fossili che nel 2017 sono circa un terzo in meno di quelli del 2014: un calo consistente avvenuto in pochi anni.

Fra i fossili, il calo maggiore continua ad interessare gli investimenti nel carbone: la Cina che consuma circa la metà del carbone mondiale, nel 2017 ha ridotto del 55% gli investimenti in nuove centrali a carbone.

L’altra buona notizia viene dagli investimenti mondiali nell’efficienza energetica che hanno raggiunto i 236 miliardi di dollari e che continuano ad aumentare (i green bond per esempio sono triplicati) trainati da quelli per l’efficienza del riscaldamento, del raffrescamento e dell’illuminazione degli edifici, cresciuti del 3%, anche se quelli nel settore industriale mostrano segni di flessione, in particolare per effetto della riduzione degli incentivi attuata nel 2017 in Cina.

Gli investimenti nel settore elettrico a livello globale sono in continua espansione per la crescente elettrificazione, per i consistenti investimenti nelle fonti rinnovabili e nelle reti. Una riflessione merita la flessione del 7% degli investimenti mondiali negli impianti per produrre energia elettrica da fonti rinnovabili registrata nel 2017.

Anche se gli investimenti nelle fonti rinnovabili hanno raggiunto i due terzi degli investimenti totali nella generazione elettrica del 2017 e il calo non è stato omogeneo: gli investimenti nel fotovoltaico e nell’eolico offshore sono cresciuti anche nel 2017.

Il calo dei costi dell’eolico, scesi al livello più basso del decennio, hanno ovviamente inciso sul calo degli investimenti necessari per i nuovi impianti, così come il calo dei costi del fotovoltaico che però e cresciuto di più nel numero di nuovi impianti installati. Discorso a parte merita l’droelettrico dove il calo degli investimenti andrebbe forse meglio indagato, ma sarebbe quello più preoccupante.

Gli investimenti mondiali nell’elettrificazione dei trasporti e dei consumi termici degli edifici hanno avuto nel 2017 una crescita esponenziale. Le vendite di auto elettriche sono ormai sono decollate, grazie a consistenti incentivi governativi che coprono circa il 24 % in media del prezzo di vendita. Si comincia anche a registrare una riduzione del consumo di 30.000 barili di petrolio al giorno per l’avvio della diffusione delle auto elettriche. È solo un inizio perché i barili di petrolio consumati al giorno nel mondo nel 2017 sono stati ancora 1,6 milioni!

La spesa globale per l’acquisto di pompe di calore , impiegabili per il riscaldamento e il raffrescamento , nel 2017 è cresciuta di ben il 30% ,contribuendo certamente a migliorare l’efficienza energetica . Senza dimenticare però che sono ancora solo il 2,5% delle apparecchiature termiche e che gli investimenti nel solare termico sono invece in calo da quattro anni.

Buoni segnali quindi non mancano, ma per portare il sistema energetico mondiale in traiettoria con gli obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi servirebbe un altro passo, anche negli investimenti.


Articolo originale pubblicato su Huffington Post Blog in data 20/07/2018
Facebooktwitterlinkedinmail