Italy for climate, per coinvolgere le imprese e aumentare l’impegno dell’Italia per il clima

di Edo Ronchi

dal blog HuffingtonPost

C’è ancora chi continua a negare lo sbarco sulla luna, quindi non mi stupisco che, anche a fronte degli effetti, visibilissimi e purtroppo sempre più gravi in Italia, della grande crisi climatica in corso, vi sia ancora chi continui a sottovalutarne la portata e a fornire argomenti per il disimpegno dalle misure necessarie per affrontarla, citando, a sproposito, l’imprevedibilità della natura o la complessità delle previsioni climatiche.

Il Parlamento europeo – noto covo di ambientalisti – il 28 novembre 2019, ha invece votato una Risoluzione sull’emergenza climatica con la quale “invita la Commissione, gli Stati membri e tutti gli attori globali, e dichiara il proprio impegno, a intraprendere con urgenza le azioni concrete necessarie per combattere e contenere tale minaccia prima che sia troppo tardi”.

Gli ultimi quattro anni sono stati, infatti, i più caldi finora registrati a livello globale e il 2018 ha registrato un livello record di emissioni globali di carbonio. In vista della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP25), in corso in questi giorni a Madrid, il Parlamento europeo ha approvato una impegnativa Risoluzione che esprime preoccupazione per il fatto che gli attuali impegni di riduzione dei gas serra stabiliti a livello nazionale non siano

di gran lunga sufficienti a mantenere la soglia di riscaldamento fissata dall’accordo di Parigi ben al di sotto dei 2 °C e dovrebbero invece, secondo le proiezioni, comportare un riscaldamento stimato di 3,2°C col rischio che vengano superati determinati punti di non ritorno, con un conseguente massiccio riscaldamento aggiuntivo”.

Il Parlamento europeo sottolinea quindi che “tutte le parti, specialmente l’UE e tutti i paesi del G20, dovrebbero intensificare i loro sforzi e aggiornare i loro contributi stabiliti a livello nazionale, entro i primi mesi del 2020”.

Si sta formando, con scarso rilievo sui media nazionali, uno schieramento internazionale a favore di un urgente maggiore impegno per il clima: In occasione del vertice delle Nazioni Unite per il clima si è costituita quest’anno l’Alleanza per l’ambizione climatica, nel cui ambito 59 Paesi si sono impegnati a presentare, entro il 2020, un rafforzamento dei loro contributi di riduzione delle emissioni di gas serra.

L’Unione Europea, con le recenti prese di posizione del Parlamento e della nuova Commissione, sembra intenzionata a dare nuovo slancio alla propria iniziativa, candidandosi a guidare la transizione verso un’economia a zero emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2050, puntando su un Green Deal, in grado di tagliare in modo più forte le proprie emissioni già al 2030,  garantendo un vantaggio competitivo per la propria economia,  mostrando così al mondo che non vi è incompatibilità tra industria e neutralità climatica.

In Italia, fra i Paesi più pesantemente colpiti dalla grande crisi climatica, la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, per raccogliere e sostenere questa sfida europea e internazionale , ha lanciato una nuova iniziativa, Italy for climate”, che punta a coinvolgere il mondo delle imprese in una Roadmap verso la neutralità carbonica al 2050, che preveda, entro il 2030, un taglio di almeno il 50% delle emissioni di gas serra – e non solo del 37% come stabilito dal proprio piano nazionale –  rispetto a quelle del 1990.


Articolo originale pubblicato su Huffington Post Blog in data 06/12/2019
Facebooktwitterlinkedinmail