Imballaggi a confronto: il vetro si conferma il materiale più sostenibile

studio ASSOVETRO
È stato presentato il 18 marzo da Assovetro lo studio “La riciclabilità dei materiali per contenitori: la specificità del vetro”,  un’analisi comparativa firmata dal professor Vincenzo Maria Sglavo dell’Università di Trento.


Il rapporto confronta le caratteristiche ambientali e le performance di riciclo di quattro materiali comunemente utilizzati per imballaggi di alimenti e bevande: vetro, PET, alluminio e multistrato poliaccoppiato. Tra i materiali per packaging esaminati, il vetro emerge per sostenibilità ambientale, con minori consumi energetici, basse emissioni di CO₂ e un tasso di riciclo stimato all’81,9% nel 2024. Un risultato che conferma i vantaggi ambientali di un materiale riutilizzabile e riciclabile potenzialmente all’infinito, con una filiera industriale consolidata e una materia prima seconda di alta qualità.

Lo studio di Assovetro (socio della Fondazione) offre un contributo tecnico utile al dibattito su imballaggi e sostenibilità, evidenziando come la scelta del materiale possa influire significativamente sull’impronta ambientale lungo l’intero ciclo di vita.

Secondo i dati, il vetro consuma solo 14 litri di acqua per ogni kg prodotto, contro i 1.000 dell’alluminio e i 1.350 del multistrato. Anche nella produzione da riciclato il vetro richiede meno energia (9 MJ/kg), seguito dal multistrato (24 MJ/kg), mentre PET e alluminio superano i 30 MJ/kg. In termini di emissioni di CO₂, la produzione del vetro genera circa 600 grammi per kg, rispetto al chilogrammo pieno del multistrato.

Tuttavia, il report evidenzia anche alcuni “up and down” tra i materiali: vetro e alluminio si distinguono per l’efficienza della filiera di riciclo, mentre il multistrato resta il fanalino di coda con un tasso inferiore al 40% e una filiera complessa, in cui solo la componente cartacea viene realmente recuperata. Il PET mostra progressi, ma nel 2022 si è fermato a un tasso di riciclo del 60%, con margini di miglioramento nella raccolta e nel riuso in bottiglia. Il peso rappresenta ancora un punto debole per il vetro: una bottiglia da 500 ml può pesare fino a 15 volte una lattina di alluminio equivalente, sebbene siano state introdotte nel mercato bottiglie da vino fermo da 75 cl alleggerite a soli 300 grammi, a conferma di un impegno costante per migliorarne l’efficienza.

“Questo studio – ha dichiarato Marco Ravasi, Presidente di Assovetro – ci ricorda che un corretto riciclo del packaging, anche in prospettiva di produzione, è la chiave per un futuro sostenibile. In questo panorama il vetro si presenta con tutte le carte in regola: può essere riusato e riciclato infinite volte senza mai perdere le sue qualità intrinseche. Il riciclo delle bottiglie scure arriva fino al 90%. Da non dimenticare poi che da un recente studio il vetro emerge come il preferito per la conservazione a lungo termine del suo contenuto”.

Lo studio completo | link 

 

 

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