Stati Generali Green Economy: una road map per un’agricoltura amica dell’ ambiente

All'agricoltura sostenibile e allo sviluppo delle filiere agricole di qualità è stata dedicata la settima assemblea programmatica degli Stati Generali della Green Economy  che si è tenuta  a Roma.

Anche questa settima ‘assemblea si è svolta   in preparazione degli Stati Generali della Green Economy che si svolgeranno a Rimini il 7 e 8 novembre prossimi, nell’ambito di Ecomondo-Key Energy, organizzati dal Ministero dell’Ambiente e da 39 organizzazioni di imprese green. Il sistema agricolo italiano è portatore di un modello di sostenibilità e di qualità legate a un territorio ammirato e imitato nel mondo.
La sostenibilità dei sistemi produttivi alimentari rappresenta una sfida globale: l’obiettivo a fronte di risorse primarie, sempre più limitate e a rischio, è quello di sfamare un numero crescente di persone (9 mld entro il 2050) con alimenti in quantità sufficiente, sicuri e di qualità, riducendo gli sprechi, combattendo il degrado ambientale e salvaguardando la redditività.

Contro la perdita di suolo – ha dichiarato Stefano Masini, Responsabile dell’area Ambiente e Territorio di Coldiretti e coordinatore del gruppo di lavoro ‘Sviluppo delle filiere agricole di qualità ecologica’ – l’unico antidoto è fare più agricoltura, contrastando fenomeni di delocalizzazione e di impoverimento del Paese in termini economici, di identità ed occupazionali. Per questo – ha aggiunto – occorre promuovere filiere corte, tutelando la biodiversità, preservando e diffondendo conoscenze, cultura e tradizioni locali, rafforzare la manutenzione del territorio, consapevoli delle caratteristiche e delle identità“.

Oggi sono molti i primati dell’agricoltura italiana: l’agricoltura biologica che occupa 48.000 persone e opera sul 9% di superficie coltivata; i prodotti ad alta valenza qualitativa e ambientale con un export in crescita che raggiunge i 30 miliardi (243 prodotti Dop, Igp e Stg; oltre 4.600 specialità tradizionali regionali; 521 vini Doc, Docg e Igt ad alto grado di sicurezza) soggetti ad oltre 1 milione di controlli ogni anno nelle aziende e con il 99% dei campioni di ortofrutta, olio e vino che risulta privo di residui di fitofarmaci. Si può fare ancora di più coinvolgendo i cittadini e la società nel dare valore ai luoghi in cui si produce e nel costruire le misure di tutela dell’ambiente come insostituibile leva competitiva.

Ecco le 13 proposte in grado di incidere sulla valorizzazione dell’agricoltura nella tutela dell’ambiente anche in vista di un fondamentale contributo al problema dei cambiamenti climatici attraverso la riduzione dei gas effetto serra conseguibile con la corretta gestione del suolo:

1 – Rimuovere gli ostacoli normativi, che tuttora ritardano gli obiettivi di razionalizzazione e di ecoefficienza delle filiere;

2 – Preservare la destinazione d’uso e arrestare il consumo del suolo agricolo, anche attraverso la destinazione diversa da quella corrente degli oneri di urbanizzazione, in specie da impiegare per obiettivi di tutela e di riqualificazione ambientale;

3 – Promuovere la multifunzionalità e la pluriattività nelle aree agricole, in particolare affidando alle imprese agricole la fornitura di beni e servizi diretti alla manutenzione dei beni comuni;

4 – Tutelare le risorse naturali a garanzia della biodiversità con la collaborazione di agricoltori destinatari di misure fiscali agevolate;

5 – Avviare un piano di opere e infrastrutture dirette alla messa in sicurezza e alla stabilità del territorio, anche utilizzando risorse già destinate alle cosiddette grandi opere rimaste incompiute o non autorizzate;

6 – Introdurre un complesso di misure creditizie e fiscali in grado di incidere sul costo del lavoro al fine di favorire l’assunzione di giovani nonché sostenere l’acquisto dei prodotti green;

7 – Affermare il valore della precauzione e della prevenzione nella modalità di utilizzazione delle risorse, con particolare riguardo all’impiego di tecnologie innovative;

8 – Promuovere lo sviluppo delle agroenergie tramite impianti di microgenerazione e di piccola taglia operanti nel raggio di una filiera corta con utilizzo prevalente di residui di produzione presenti sul territorio;

9 – Salvaguardare l’uso della risorsa idrica attraverso l’incentivazione di modalità razionali di irrigazione attraverso il riutilizzo delle acque e la costruzione di piccoli invasi;

10 – Promuovere le pratiche che consentano di aumentare e mantenere la fertilità organica del suolo e il sequestro di carbonio;

11 – Costruire un quadro trasparente di regole nella comunicazione al consumatore delle caratteristiche degli alimenti, della loro origine territoriale e delle modalità dei processi di produzione al fine di promuovere scelte responsabili;

12 – Promuovere l’agricoltura biologica e le altre attività di elevata qualità ecologica per salvaguardare le aree rurali, incrementare il reddito delle attività agricole, fermare la fuga dei giovani dalle campagne e incrementare l’occupazione giovanile;

13 – Migliorare l’attenzione alla legalità nel settore agricolo e nei territori rurali e montani, ponendo a servizio della collettività risorse e uomini con la capacità di analizzare, investigare e penetrare le nuove frontiere della criminalità anche attraverso la moderna e rivisitata funzione del poliziotto di campagna.

    Per maggiori informazioni sugli Stati Generali della Green Economy: www.statigenerali.org

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