Energia: il programma francese si tinge di verde

Ridurre entro il 2025 il peso del nucleare sulla produzione elettrica dall'attuale 76% al 50%; chiudere entro il 2016 la centrale di Fessenheim, la più vecchia delle 58 in funzione in Francia; diminuire del 30% i consumi di energie fossili per il 2030 e dimezzare i consumi energetici finali per il 2050.

Il presidente francese François Hollande ha illustrato il suo programma energetico nel discorso con cui ha aperto a Parigi, i lavori della Conferenza energetica, che vede riuniti tutti i grandi attori del settore.

Questo processo di transizione energetica, che verrà dettagliato in una legge ad hoc entro il 2014, si basa su due pilastri: industriale e fiscale. Il primo prevede una forte accelerazione dell’energia verde nel campo dei trasporti, ( Hollande ha detto che il 25% delle nuove vetture acquistate dalle amministrazioni pubbliche sarà a propulsione elettrica e ha ribadito che entro la fine del 2015 il Paese «dovrà essere adeguatamente dotato di punti di ricarica per le auto elettriche»).L’altro fronte industriale riguarda la crescita del settore delle energie rinnovabili, in particolare l’eolico offshore e l’idroeolico (le turbine elettriche sottomarine).

Sul versante fiscale il presidente ha spiegato che ci sarà una contribuzione clima-energia (Cce). «Non si tratta di una nuova tassa – ha precisato – bensì di una rivisitazione di molte misure fiscali esistenti». Le emissioni saranno ulteriormente tassate per una cifra pari a 7 euro per tonnellata di CO2 nel 2014, a 14,5 nel 2015 e a 22 euro nel 2016.

Le entrate previste sono di 340 milioni l’anno prossimo, 2,5 miliardi nel 2015 e 4 miliardi dal 2016. L’operazione dovrebbe essere a costo zero per i contribuenti, visto che le nuove risorse serviranno a finanziare l’ottimizzazione energetica del Paese.

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