Clima: le politiche di adattamento entrano nell’agenda dei paesi Ue, l’Italia indietro

Le politiche di adattamento ai cambiamenti climatici sono entrate nell'agenda della maggior parte dei paesi europei.

L’agenzia europea dell’ ambiente (EEA) in un suo nuovo Rapporto ha analizzato quello che stanno facendo i paesi dell’ Ue per fare fronte al ripetersi sempre più frequente di fenomeni atmosferici estremi.

 

Dal Rapporto, elaborato sulle risposte fornite su base volontaria dai singoli paesi, emerge che le azioni concrete per adattarsi al clima che cambia restano ancora ad una fase iniziale nel maggior parte dei casi. Sono 21 i paesi, sui 30 analizzati, che hanno strategie nazionali, ma finora soltanto 13 di questi paesi stanno già attuando politiche di adattamento. L’ Italia, con altri otto paesi per il momento non ha ancora una strategia.Dall’ indagine emerge che lo strumento di adattamento più utilizzato è l’ informazione e l’ allerta, mentre la gestione delle acque risulta essere l’ azione prioritaria nelle politiche di adattamento.

 

I paesi interpellati dall’ Agenzia Europea per l’ Ambiente indicano come ostacoli alle politiche di adattamento la mancanza di risorse e di tecnologie ed anche le incertezze sulla portata futura dei cambiamenti climatici e le responsabilità poco chiare. “Questa è la prima volta che gli sforzi di adattamento dei paesi europei sono stati analizzati globalmente — ha osservato Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’AEAl’attenzione è spesso concentrata sugli sforzi per ridurre le emissioni di gas a effetto serra e, certamente, per una buona ragione. Ma l’adattamento è inevitabile, quindi è positivo che ora ci sia un’attenzione politica su questo tema in tutta Europa. Molti paesi, però hanno ora bisogno di trasformare i piani in azione“.

 

Nonostante tutte le difficoltà, la metà dei paesi hanno segnalato una volontà elevata o molto elevata di sviluppare politiche a livello nazionale. Questa volontà può anche essere collegata ad una crescente consapevolezza del cambiamento climatico, che è aumentato nel corso degli ultimi cinque anni in due terzi dei paesi interessati. Nel rapporto dell’EEA si possono consultare le strategie di adattamento adottate finora, utili per indirizzare i prossimi passi dei paesi che sono rimasti indietro.

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