Fondi strutturali: in Italia manca strategia per utilizzarli nelle rinnovabili

In Italia manca una chiara strategia nazionale per utilizzare i fondi strutturali europei, in particolare nei settori delle energie rinnovabili e dell’ efficienza energetica; non sono inoltre identificate priorità e obiettivi, tanto che i finanziamenti europei si disperdono in mille rivoli.

A fare questa diagnosi è l‘ Agenzia Europea dell’ Ambiente nel nuovo rapporto “Efficacia dei Fondi strutturali sull’ ambiente”, che esamina come questo strumento finanziario, inteso a ridurre il divario tra regioni ricche e regioni povere, venga utilizzato in tre settori chiave –trattamento delle acque, biodiversità e energie rinnovabili e efficienza energetica- in tre nazioni, Italia, Spagna e Austria.
Per l’ Italia sono prese in esame le sei Regioni obiettivo 1 (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna) nel periodo 2001-2006. Secondo l’ Agenzia, questo “fai da te” delle rinnovabili ha fatto sì che i fondi strutturali non siano stati utilizzati per perseguire un obiettivo omogeneo, ma siano serviti per finanziare una serie di progetti particolari da quelli presentati dai comuni, alle fattorie eoliche di grandi dimensioni, alla realizzazione del mini-idro. Comunque tra il 2001 e il 2006 tutte e sei le Regioni hanno aumentato la produzione di elettricità da fonte rinnovabile del 10% (le regioni più virtuose sono state la Basilicata e la Calabria). Ma nonostante questa crescita, nel 2000 le rinnovabili erano responsabili del 7,8% della produzione elettrica, mentre nel 2006 solo del 7,1%, a causa, dice l’ Agenzia, dell’ aumento più veloce della percentuale di energia elettrica prodotta da fonti fossili. Nel periodo preso in esame, nelle sei Regioni, sono stati utilizzati 340 milioni di euro per le rinnovabili e 63 milioni per l’ efficienza e il risparmio, (20 euro pro capite).Ogni Regione poi ha fatto le sue scelte energetiche: quasi tutte, tranne la Sardegna, hanno utilizzato i Fondi per finanziare progetti solari di piccole dimensioni, Campania e Sicilia hanno scelto l’ eolico, la Calabria ha puntato su efficienza e risparmio, la Sardegna sul mini-idro. Ma le sei Regioni italiane, osserva l’ Agenzia, sono state lente nello spendere i fondi strutturali: alla fine del 2006 per le energie rinnovabili e l’ efficienza avevano speso meno del 50% dei Fondi, unica eccezione positiva è stata la Basilicata che ha speso più del 60% degli stessi.
Il Rapporto esamina anche come sono stati stanziati I Fondi per il periodo 2007-2013, sottolineando che le nuove sfide portate dai cambiamenti climatici hanno fatto aumentare la consistenza delle risorse destinate al settore dell’ energie rinnovabili e dell’ efficienza, soprattutto in Italia e Spagna.

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