Francia: la carbon tax rimandata a…..settembre

Il Consiglio costituzionale francese ha bocciato il 29 Dicembre il testo che introduce la "carbon tax", inserito dal Governo Sarkozy all'interno della legge finanziaria 2010.

La dichiarazione di incostituzionalità si fonda sulla constatazione da parte dell’Organo supremo francese che la nuova forma di tassazione risulta “inefficace” dal punto di vista della riduzione di Co2 ed “iniqua” dal punto di vista fiscale. Il Consiglio infatti contesta la legge perchè nella sua formulazione attuale presenta troppe esclusioni ed eccezioni, lasciando di fatto il maggior peso economico gravare sulle spalle delle famiglie e non sulle industrie. In effetti il testo -sul cui principio generale il consenso é pressoché generale-esclude inspiegabilmente proprio le maggiori fonti industriali di emissione di Co2, quali le centrali termiche, le raffinerie, i cementifici, le vetrerie, ed il trasporto passeggeri stradale ed aereo. Inevitabile quindi il giudizio costituzionale, che recita espressamente: “queste esclusioni sono contrarie all’obiettivo della lotta al riscaldamento globale oltre ad essere inique”. Insomma, si chiede più coraggio, forza ed equità a Sarkozy nell’innovazione dell’economia, pur approvando (e questo ci sembra un punto importante) il principio della tassazione della Co2. Il Governo ha già dichiarato che, essendo la lotta ai cambiamenti climatici una sua priorità, presenterà un nuovo testo entro il 20 gennaio. Forse in questo nuovo testo verrà anche ritoccato verso l’alto il costo della tonnellata di Co2, che vale 17 Euro nel testo appena bocciato dal Consiglio.

Facebooktwitterlinkedinmail