500 città europee si impegnano a ridurre la CO2 di oltre il 20%, la metà sono italiane

Oltre 500 sindaci europei, circa la metà italiani, si impegnano a ridurre le emissioni di CO2 di oltre il 20% entro il 2020 firmando il Patto dei sindaci, un'iniziativa della Commissione sostenuta dal Parlamento europeo e dal Comitato delle regioni.

I sindaci vincolati dal Patto si impegnano a risparmiare energia e a promuovere le energie rinnovabili. “Il Patto dei sindaci -ha commentato Günther Oettinger, commissario responsabile per l’Energia- è ormai un elemento centrale della politica dell’UE in materia di energia sostenibile. Le regioni e le città stanno dimostrando che lottare contro i cambiamenti climatici è tra le strategie più efficaci per la ripresa economica. Gli investimenti legati alla riduzione delle emissioni di CO2 e all’efficienza energetica creano posti di lavoro“.

 

I sindaci italiani che firmano il Patto sono più di 230 (mancano le grandi città, ci sono solo 4 capoluoghi di provincia Bergamo, La Spezia, Perugia e Pescara), cui si aggiungono 10 province tra cui quella di Roma, Milano e Torino e alcune associazioni di comuni. Con questa firma, i sindaci si impegnano a determinare la quantità di CO2 emessa attualmente, a definire in che modo intendono raggiungere l’obiettivo e a valutare le proprie azioni. Si impegnano inoltre a sensibilizzare i loro cittadini e a condividere le buone pratiche. Le autorità locali svolgono, infatti, un ruolo determinante nella lotta contro i cambiamenti climatici. Oltre metà dei gas a effetto serra è prodotta nelle città e dalle città, dove vive e lavora l’80% della popolazione e si consuma fino all’80% dell’energia.

 

Il Patto dei sindaci è una conferenza annuale lanciata dalla Commissione europea nel 2009. I sindaci che firmano quest’ anno portano il numero dei firmatari a 1600, suddivisi in 36 paesi e in rappresentanza di 120 milioni di cittadini.

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