Rifiuti radioattivi, nuove norme europee
La Commissione europea propone norme di sicurezza per lo smaltimento del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi prodotti non solo dalle centrali nucleari, ma anche da attività di ricerca e da settori medici.
Le nuove regole sono contenute in una direttiva che chiede agli stati membri di mettere a punto programmi nazionali indicanti quando, dove e con che modalità intendano costruire e gestire depositi per lo stoccaggio definitivo dei rifiuti, tali da garantire i più elevati standard di sicurezza.
La direttiva rende vincolanti nell’Unione europea le norme di sicurezza concordate a livello internazionale e prevede sanzioni per la violazione delle stesse Nello specifico la direttiva stabilisce che:
1) entro quattro anni dall’adozione della direttiva, gli Stati membri sono tenuti a elaborare programmi nazionali comprendenti: piani per la costruzione e la gestione di impianti di smaltimento, un calendario preciso per la loro realizzazione, le tappe fondamentali e le attività necessarie per applicare il tipo di smaltimento previsto, la valutazione dei costi e i sistemi di finanziamento prescelti;
2) che i programmi nazionali devono essere notificati e la Commissione può chiedere agli Stati membri di modificarli;
3) che due o più Stati membri possono decidere di utilizzare un deposito per lo stoccaggio definitivo dei rifiuti ubicato sul territorio di uno di essi;
4) che l’opinione pubblica deve essere informata dagli Stati membri e coinvolta nel processo decisionale relativo alla gestione delle scorie nucleari. Non è consentito, inoltre, esportare scorie nucleari destinate allo smaltimento definitivo verso paesi non UE.