La Barcolana sceglie la rotta della sostenibilità

Si è tenuta dal 6 all’8 Ottobre la prima edizione del Barcolana Sea Summit, l’evento interamente dedicato alla sostenibilità del mare e degli ecosistemi acquatici inauguratosi ieri a Trieste, come side event della Barcolana, la regata più partecipata del mondo. Oltre al fare sistema – inteso come sentirsi parte di un sistema e, al contempo, programmare azioni comuni – altro tema chiave dell’inaugurazione del Sea Summit è stato la rigenerazione: rigenerare il capitale naturale e agire a favore di un maggiore equilibrio tra ciò che consumiamo e ciò che la natura è in grado di offrirci.

Il programma è stato ricchissimo di contenuti ed interventi, che hanno contribuito a rendere il Summit un evento unico.

Il tema del consumo delle risorse naturali, e della effettiva capacità dell’uomo di costruire sistemi socio-economici non distruttivi e in equilibrio con la natura, è emerso negli interventi di Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, e di Andrea Illy, Presidente di illyCaffé e Co-Presidente della Regenerative Society Foundation. In video, il Ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha raccontato i progetti in programma che interessano la “restoration” degli ecosistemi acquatici in quanto parte integrante del sistema-paese in termini di risorse naturali: dalla tutela della biodiversità alla cattura di CO2 attraverso i sistemi idrici, passando per i progetti di decarbonizzazione dei porti fino alla tutela e ripristino della biodiversità dei fiumi.

Le principali associazioni internazionali e italiane di vela hanno espresso in maniera chiara e netta il peso e la volontà che il mondo della vela ha nel farsi portavoce di valori e assetti nuovi: dai progetti di educazione dei ragazzi all’istituzionalizzazione del responsabile ecologico delle barche, il legame indissolubile tra velisti e mare, e velisti e oceani è unico e indissolubile.

L’ISPRA ha sottolineato come l’attività di monitoraggio sia fondamentale in generale ma in particolare per il Mediterraneo che, con il solo 0,3% del volume totale dei mari, ospita il 7% delle specie marine identificate a livello globale con circa il 2% endemico, tra cui il corallo rosso e la posidonia oceanica.

La sessione Barcolana Job, ha affrontato le numerosissime possibilità che la “blue economy” offre oggi ai giovani, possibilità che vanno oltre i tradizionali mestieri del mare per intercettare nuovi spazi in particolare nel settore dello sviluppo tecnologico per la ricerca, l’acquacoltura e la Citizen Science, ovvero quella branca della scienza sviluppa soluzioni in collaborazione con la società civile.

Molte le testimonianze delle aziende che hanno raccontato i propri progetti in tema di sostenibilità e collegati all’ecosistema marino: Coop, Generali, UniCredit, Snam, Siram Veolia, Hera, Davines Group, illycaffè, MSC Cruises, DFDS, Fincantieri, Wartsila.

Il Ministro Stefano Patuanelli, nell’effettuare un’articolata ricognizione di come l’interdipendenza dei diversi settori di attività del suo ministero si intersechi con quelli dello sviluppo economico, sottolinea la difficoltà della politica di effettuare scelte e pianificazioni di lunghissimo periodo come la transizione ecologia richiede.

Enrico Giovannini, Ministro delle infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, ha ricordato che nel Pnrr sono stati stanziati ben 4,2 miliardi di euro a supporto della transizione dei sistemi portuali e del trasporto marittimo: una cifra considerevole per la trasformazione delle nostre infrastrutture in chiave green.

E naturalmente sono stati appassionati gli interventi dei rappresentanti delle istituzioni locali: Roberto Dipiazza, Sindaco di Trieste, Massimiliano Fedriga, Presidente del Friuli Venezia Giulia e Zeno D’Agostino, Presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale,

In chiusura, la cooperazione internazionale con il summit “water without borders” del Central European Initiative (17 paesi membri dell’Europa centrale e sud-est, con segratariato a Trieste) Il meeting, moderato da Raimondo Orsini, Direttore della Fondazione, ha visto i ministri raccontare le proprie best practices in tema di sistemi acquatici. Perché, come ha sottolineato Ratko Mitrović, Ministro dell’Ecologia, Pianificazione e Urbanistica del Montenegro, “l’ambiente non ha confini geografici o politici: è piuttosto ciò che ci connette e che era un legame tra noi. Tutelare l’ambiente e conservare la biodiversità, quindi, sono nostre responsabilità per il futuro”.

Premiate nella sessione internazionale anche due classi degli istituti di istruzione superiore “Enrico Mattei” di Latisana, Lignano Sabbiadoro e del Liceo Classico e Linguistico Petrarca di Trieste, per due progetti legati alla sostenibilità del mare. Rispettivamente, uno relativo al monitoraggio dello stato ambientale dell’ecosistema marino e lagunare mediante l’utilizzo di droni (Latisana), l’altro relativo al riconoscimento della funzione storica degli stagni carsici (Trieste).

Un simbolico passaggio di testimone alle generazioni future.

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