Osservatorio RAEE: cresce la conoscenza degli italiani, ma non tra i giovani

rifiuti RAEE

Il 58% della popolazione italiana ha dichiarato di conoscere l’acronimo RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), un record storico che vede il centro Italia eccellere con il 65%. Ma se si esaminano le fasce di età si scopre un vero e proprio gap generazionale: tra i più giovani (18-26 anni), la conoscenza dell’acronimo si ferma al 40%.

Questo quanto emerge dalla settima rilevazione dell’Osservatorio RAEE, il monitoraggio periodico realizzato da Ipsos per conto di Erion WEEE, consorzio del Sistema Erion (socio della Fondazione) dedicato alla gestione dei RAEE domestici, che a distanza di due anni dalla prima rilevazione del novembre 2022, è tornato a testare il livello di informazione degli italiani sulla categoria di rifiuti con il più alto tasso di crescita al mondo.

Rilevante poi è il dato relativo alla comprensione del significato del termine, che raggiunge il 45% (+5% rispetto all’anno precedente). Parallelamente, si riducono i comportamenti scorretti: i conferimenti dei RAEE nella raccolta indifferenziata o nella plastica scendono al 10%, minimo storico dalla nascita dell’Osservatorio. Resta elevato il livello della consapevolezza ambientale: l’80% degli intervistati riconosce i rischi legati a un errato smaltimento e oltre la metà (51%) conosce il servizio “1 contro 0”, che consente di consegnare i piccoli RAEE nei negozi senza obbligo di acquisto.

Oltre a una scarsa conoscenza dell’acronimo, resta bassa tra i giovani anche la comprensione del termine, pari al 27% e si registra, inoltre, un’incidenza di comportamenti scorretti superiore alla media (16%). Si tratta del divario generazionale più ampio mai registrato dall’inizio delle rilevazioni.
A livello territoriale si segnalano performance particolarmente positive nel Centro Italia, che con un 65% di cittadini informati supera la media nazionale. Anche il Sud mostra un trend in crescita costante, toccando il suo valore più alto (55%) e riducendo il divario storico con le aree più virtuose.

Nonostante i progressi, restano da affrontare alcune sfide strutturali: solo il 47% degli italiani riconosce il valore strategico dei RAEE come fonte di materie prime seconde, mentre il 26% dichiara di aver fatto ricorso, nell’ultimo anno, a soggetti non autorizzati per lo smaltimento. Il 29% segnala inoltre di essere stato avvicinato da soggetti illeciti presso i centri di raccolta.

“I risultati della settima wave del nostro monitoraggio sono estremamente incoraggianti e confermano l’efficacia delle strategie di comunicazione del Consorzio” – ha dichiarato Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE. “Tuttavia, la stagnazione registrata tra i giovani ci impone una riflessione urgente. È fondamentale intercettare gli adulti di domani sui loro canali preferiti e con linguaggi a loro familiari, perché senza il loro coinvolgimento attivo rischiamo di non raggiungere l’obiettivo di una sostenibilità ambientale, economica e sociale”.

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