Rapporto Ocse, la ricetta per una crescita verde dell’Italia

La crescita verde dell' Italia dovrà essere legata alla decarbonizzazione dell'economia e alla protezione dell'ambiente.

Questo sarà possibile anche rivedendo o ìntroducendonche nuove tasse per spostare il carico delle imposte dalle persone e dal lavoro all’uso delle risorse naturali. L’ Ocse nel suo rapporto decennale sulle performance ambientali dell’ Italia, presentato oggi, rivolge questa raccomandazioni all’ Italia. In particolare per quanto riguarda la Strategia per la crescita verde, l’Ocse osserva che potrebbe avere ricadute benefiche anche sui conti pubblici e rendere ”il sistema tributario piu’ compatibile con la crescita riducendo le imposte sul lavoro e sulle imprese”.

Il Rapporto invita a ”un’ampia riforma fiscale in materia di tassazione ambientale”: dall’introduzione di una carbon tax alla ristrutturazione delle imposte su energia e auto in modo da ”riflettere” i carichi ambientali: Ad esempio si dovrebbero ”eliminare le norme fiscali con un impatto negativo sull’ambiente (pari secondo le stime allo 0,2% del Pil)”, come le agevolazioni sui carburanti per gli autotrasportatori. Pensare allo spostamento del peso delle tasse sulle risorse e l’inquinamento, alleggerendo le imposte su lavoro e persone: cioe’ chi ne usa di piu’ e chi inquina di piu’, paga di piu’.

La ”ristrutturazione dei prodotti energetici” dovrebbe ”includere esplicitamente una componente basata sul loro contenuto di carbonio (carbon tax)”. Il Paese viene invitato a promuovere le rinnovabili, garantire ”coerenza degli incentivi, razionalizzare le procedure”, usare di piu’ i monitoraggi, e spingere l’eco-innovazione.Il rapporto sottolinea che il paese ha lanciato una serie di iniziative volte a migliorare la gestione delle risorse naturali e a ridurre l’intensita’ energetica, ma aggiunge che l’Italia “deve ancora far fronte a numerose sfide ambientali”. Rifiuti, smog, risorse idriche sono i capitoli ancora aperti. La quantita’ dei rifiuti urbani prodotti in Italia, ad esempio, e’ cresciuta piu’ rapidamente del Pil e sono italiane piu’ della meta’ delle trenta citta’ europee con la peggiore qualita’ dell’aria. Le infrastrutture idriche italiane, inoltre, si legge ancora nel rapporto, stanno diventando obsolete e numerose falde acquifere sono inquinate o sovrautilizzate. Inoltre, circa. Alle consultazioni per la realizzazione del Rapporto dell’ Ocse ha prtecipato anche la Fondazione per lo sviluppo sostenibile.

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