130 investitori con $13 trilioni in asset chiedono al G20 di accelerare la transizione green dopo Parigi

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Un gruppo di 130 investitori istituzionali, fondi pensione e asset manager con $13 trilioni in asset hanno inviato una lettera ai leader dei Paesi del G20 che si riuniranno ad Hangzhou il 4-5 settembre 2016 per chiedere di ratificare al più presto – possibilmente entro l’anno- l’Accordo di Parigi. I Paesi che per primi si muoveranno nell’attuazione dell’Accordo di Parigi e che creeranno un quadro di certezza normativa potranno attrarre un maggior numero di investimenti.

Il gruppo di investitori firmatari riunisce i membri di 6 tra i maggiori gruppi di investimento green: Europe’s Institutional Investors Group on Climate Change (IIGCC); Ceres and the North American Investor Network on Climate Risk, the Australia/New Zealand Investor Group on Climate Change, the Asia Investor Group on Climate Change, Carbon Disclosure Project and UN PRI.
Tra i firmatari compaiono alcune delle imprese di investimento e dei fondi pensione più grandi del mondo come AXA, BNP Paribas Investment Partners, Church of England Pensions Board, Hermes Investment Management, HSBC Global Asset Management, New York City Comptroller, and The Joseph Rowntree Charitable Trust.

L’appello inviato ai grandi della terra chiede inoltre:

•    il raddoppio degli investimenti in energie rinnovabili entro il 2020;
•    una migliore regolazione da parte degli istituti finanziari centrali per favorire una maggiore e migliore disclosure dei rischi climatici da parte delle imprese;
•    Dare attuazione alle raccomandazioni del Global Investors Statement on Climate Change del 2015 tra le quali evidenziamo la richiesta di prevedere un carbon pricing stabile, affidabile ed economicamente significativo che aiuti a reindirizzare gli investimenti in una scala commisurata alla sfida posta dal cambiamento climatico nonché la richiesta di sviluppare piani per l’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili;
•    dare priorità all’implementazione – e prepararsi ad un rafforzamento – dei propri Nationally Determined Contributions con l’obiettivo di assicurare che tutte le nazioni del G20 rispettino i propri impegni e alzino le proprie ambizioni in materia climatica nel corso del 2018 per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

Gli investitori si augurano anche che il lavoro dello G20 green finance study group possa rilanciare la qualificazione green dei flussi finanziari e che le future presidenze continuino a lavorare in questo senso.

“L’Accordo di Parigi da un chiaro segnale agli investitori sul fatto che la transizione ad un’economia low-carbon e verso le energie pulite è inevitabile e già in atto – dice Stephanie Pfeifer, AD di IIGCC. “I governi devono ratificare l’accordo di Parigi rapidamente e hanno la responsabilità di adottare politiche che portino ad una migliore disclosure del rischio climatico, un taglio ai sussidi ai combustibili fossili e mettere in campo forti segnali politici per catalizzare un significativo investimento da parte del settore privato verso soluzioni low-carbon necessarie per realizzare gli obiettivi dell’Accordo [di Parigi]”.

Ad oggi, tuttavia, solo 23 Paesi hanno ratificato l’Accordo globale sul clima per un totale dell’1% delle emissioni di gas serra globali rispetto all’obiettivo di 55 Paesi firmatari che rappresentino il 55% delle emissioni.

Documenti utili:

1. The letter to G20 of 130 investors with more than USD 13 trillion in combined assets under management:

Final – Investor G20 Letter | 24 Agosto 2016

2. 2015 Global Investors Statement on Climate Change:

GLOBAL INVESTOR STATEMENT ON CLIMATE CHANGE

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