Rifiuti: dal riciclo dei RAEE una miniera di materie prime

A ciascun cittadino europeo è associato un consumo medio di 25 tonnellate annue di minerali e di metalli. Solo in Italia, per avere un'economia sostenibile dovremmo utilizzare 360 milioni di tonnellate di risorse, mentre il consumo attuale arriva a 1 miliardo.

Una sfida, quelle del recupero delle materie prime, lanciata nel corso del convegno ‘Hi tech e Ambiente’, organizzato a Roma da Remedia, tra i principali sistemi collettivi italiani per la gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), in collaborazione con la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.

 

Nel corso del convegno si e’ fatto il punto della situazione, a livello internazionale ed europeo e sulla nuova Direttiva europea RAEE.

 

Il recepimento della normativa non è solo un atto formale, ma è un’opportunità per dare nuovo impulso al Sistema RAEE e favorire così politiche industriali orientate all’efficienza delle risorse“, ha dichiarato Danilo Bonato, Direttore Generale di ReMedia. “L’Europa, infatti, vuole accelerare il processo di sviluppo di una moderna società di riciclo: l’utilizzo più efficiente e sostenibile delle risorse naturali è una priorità, come dimostra il programma di finanziamenti all’innovazione denominato Horizon 2020“.

 

In base a una stima recente l’Unione europea potrebbe ridurre la quantita’ di materie prime necessaria a far girare l’economia di circa il 25%, a parita’ di produzione, entro il 2020. E i benefici riguarderebbero sia la crescita del Pil che l’occupazione, con la creazione fino a 2,8 milioni di nuovi posti lavoro. Attualmente in Europa vengono raccolte 10 milioni di tonnellate di Raee ma solo 3,5 sono riciclate in modo corretto. Passando dal 33% all’80%, per esempio, la potenzialita’ economica del settore potrebbe arrivare a produrre almeno 1 miliardo di euro di valore in recupero dei materiali.

Che e’ poi quello che viene chiesto dalla nuova direttiva (entro il 2019 riciclo per l’85% dei Raee generati).

 

In un Pianeta dotato di risorse limitate, in presenza di una loro domanda in continua crescita –ha detto Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile-, l’accesso alle materie prime diviene un fattore sempre più strategico. In particolare, per una economia di trasformazione dei prodotti come la nostra, la seconda in Europa. Per attenuare i rischi di approvvigionamento occorre definire una strategia sull’uso efficiente delle risorse e sul riciclaggio dei materiali, che integri la produzione industriale con il comparto economico dedicato alla gestione dei rifiuti. L’efficienza delle risorse non va riferita solo all’energia, ma anche ai materiali, come i metalli, i minerali, e le materie prime critiche. Un esempio tipico di materie prime critiche ricavabili dai RAEE è quello delle terre rare, che sono fondamentali per le tecnologie rispetto alle quali è atteso il maggior sviluppo nei prossimi anni“.

 

Per avere un’idea di come i RAEE costituiscano una vera e propria miniera, basti pensare che, secondo alcuni dati presentati da Roberto Morabito dell’ Enea, da una tonnellata di schede elettroniche si possono ricavare 30 kg di stagno, 260 kg di rame, 240 grammi di oro, 660 grammi di argento. Tra queste materie ricavabili daI RAEE anche le ‘terre rare’, che ora i Paesi dell’Unione europea devono “completamente” importare e che sono fondamentali per le tecnologie del futuro

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