Prende il via la strategia nazionale contro lo spreco alimentare

Primo incontro della task force e della Consulta degli stakeholders per la realizzazione del Piano Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare (PINPAS), promossa dal Ministero dell'Ambiente in collaborazione con Last Minute Market.

L’ occasione è stata la prima Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare e l’obiettivo quello di dare concreta attuazione al Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti e in particolare agli obiettivi di riduzione a monte della produzione dei rifiuti biodegradabili. Lo spreco alimentare investe i consumi idrici, il consumo di suolo, il rispetto della gerarchia europea dei rifiuti, l’efficienza nell’uso delle risorse, la risposta ai mutamenti climatici e alla crescita della popolazione mondiale.

 

Su tutti questi temi la Fondazione per lo sviluppo sostenibile potrà portare, attraverso la consulta degli stakeholders, la sua esperienza nella formulazione di proposte concrete per l’elaborazione del Piano nazionale.

Anche il lavoro di elaborazione programmatica portato avanti dagli Stati Generali della Green Economy attraverso i gruppi di lavoro “Fieliere agricole di qualità ecologica” e “Ecoefficienza, rinnovabilità dei materiali e riciclo dei rifiuti” sarà prezioso nel lavoro di dialogo e confronto che verrà portato avanti in vista dell’appuntamento del 5 febbraio del prossimo anno. Nel corso dell’ incontro sono stati analizzati, in particolare, quattro aspetti sui quali sarà necessario un approfondimento: la definizione di spreco alimentare (affatto chiara, soprattutto rispetto alla definizione di scarto alimentare), la misurazione delle perdite lungo la filiera, il monitoraggio delle varie fasi della filiera e la rendicontazione.

Per il Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, l’Expo 2015 e il semestre di presidenza italiana dell’Ue possono essere occasioni importanti contro lo spreco alimentare “L’Expo 2015 può essere un’occasione per dare rilevanza non solo a come ci si alimenta ma anche a come farlo in modo sostenibile – ha spiegato Orlando – perchè bisogna fare i conti con le risorse ambientali destinate a diminuire e il fabbisogno alimentare che cresce“. Per l’Italia, ha aggiunto, “è un tema fondamentale perchè il modello che dobbiamo costruire per il futuro deve tener conto che l’Italia consuma ogni anno quattro volte le risorse di cui dispone“.

 

A conferma del legame del tema con l’L’Expo 2015 la presenza del il sottosegretario del Ministero delle Politiche Agricole, MaurizioMartina con delega all’Expo. Uno studio della Commissione europea stima lo spreco annuo di cibo nei 27 paesi membri in circa 89 milioni di tonnellate, 179 kg pro capite e, senza i dovuti interventi, prospetta un aumento dello spreco di cibo a 126 milioni di tonnellate (corrispondenti ad un aumento del 40%) entro il 2020. A fronte di questo dato, nell’Unione Europea, 79 milioni di persone vivono al di sotto della soglia di povertà mentre a livello mondiale le persone a rischio di sottonutrizione sono quasi un miliardo.

Oltre ad essere un problema con risvolti etici, lo spreco di cibo ha anche impatti economici e ambientali. Last minute market calcola in 8,7 miliardi di euro all’anno il costo dello spreco di cibo, pari allo 0,56% del PIL, mentre il progetto FUSIONS calcola che a livello europeo le emissioni prodotte dal food waste sono pari a 170 Mt di CO2 annue (3% delle emissioni di gas serra complessive).

 

Il lavoro della task force e della consulta degli stakeholders proseguirà nei prossimi mesi con appuntamenti cadenzati che consentiranno di arrivare al prossimo 5 febbraio con una serie di proposte concrete.

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