Rifiuti: Rapporto CDP, realizzare strategia nazionale e rimodulare ecotassa

Dotazione impiantistica insufficiente in alcuni territori e a rischio sovradimensionamento in altri; mancanza di programmazione adeguata; difficoltà di finanziare investimenti per lo sviluppo tecnologico; quadro normativo confuso, infiltrazioni malavitose.

In tema rifiuti l’ Italia presenta ancora nodi da sciogliere e criticità da affrontare per riuscire a reggere il confronto con i competitor stranieri, valorizzando al tempo stesso un prodotto che da scarto deve, anche in Italia, diventare risorsa. Questo quanto emerge dal Rapporto “Obiettivo rifiuti zero”, pubblicato dalla Cassa Depositi e Prestiti, uno studio di settore sulle caratteristiche del servizio di igiene ambientale che individua alcune aree di intervento sulle quali agire per imprimere nuovo slancio ad un comparto determinante per l’economia e la competitività del Paese.

Trainato dalla strategia europea, che vede nella discarica la soluzione residuale per il trattamento dei rifiuti, il settore sta infatti evolvendo rapidamente: da servizio finalizzato a rimuovere e smaltire i rifiuti, a gestione di flussi che vengono incanalati in nuovi percorsi per favorirne il recupero, di materia o di energia, lasciando sempre meno spazio allo smaltimento finale in discarica.

 

Fra le altre criticità, in particolare, il Rapporto pone poi l’accento sul quadro normativo e regolamentare confuso, contraddittorio e in continua evoluzione verso obiettivi poco chiari; sul processo di aggregazione e di crescita dimensionale delle imprese che stenta a proseguire, anche per la frammentazione della domanda e sui fenomeni di illegalità e di infiltrazione malavitosa dilaganti. In tutto questo, la crisi della finanza pubblica ha ridotto gli investimenti e le banche non sono disponibili a finanziare a causa del ritardo dei pagamenti.

 

La soluzione proposta da CDP consiste, prima di tutto, nel realizzare quanto prima una strategia nazionale di lungo periodo, che definisca in maniera chiara gli obiettivi da perseguire e gli strumenti da utilizzare per realizzare le prescrizioni europee. In secondo luogo, CDP propone di valutare la possibilità di incrementare i livelli dell’ecotassa, rimodularla sulla base di meccanismi di premialità/penalità legati agli obiettivi di raccolta differenziata raggiunti; creare un sistema di divieti e restrizioni relativi alla tipologia di rifiuto conferibile in discarica e implementare la tariffazione puntuale. La tariffa puntuale permetterebbe, infatti, di finanziare il servizio di raccolta, trattamento e smaltimento, stimolare l’efficienza delle imprese, favorire un comportamento virtuoso dei cittadini

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