I nuovi target europei su clima ed energia al 2030

Al termine di una lunga trattativa, il Consiglio europeo ha raggiunto l'accordo sul nuovo pacchetto europeo Clima ed Energia al 2030.

Si tratta di un passaggio molto importante, visto che questo rappresenterà il contributo dell’Unione europea alle trattative globali sul Clima in vista di Parigi 2015. L’accordo raggiunto individua, in primo luogo, i “fatidici” tre target su emissioni di gas serra, fonti rinnovabili ed efficienza energetica. Per quanto riguarda le emissioni di gas serra, è stata confermata la proposta avanzata dalla Commissione a gennaio, fissando un target europeo di riduzione del 40% rispetto al 1990. Questo si compone di un -43% per il settore ETS e un -30% per quello non ETS. Anche in materia di fonti rinnovabili il Consiglio ha ripreso il target proposto dalla Commissione: al 2030 il 27% dei consumi finali di energia dovrà essere soddisfatto da fonti rinnovabili. Identico valore per l’efficienza energetica: entro il 2030 i consumi dovranno essere inferiori del 27% a quelli del c.d. scenario tendenziale (o BAU); questo target, l’unico dei tre a non essere vincolante ma solo indicativo, potrà essere rivisto dopo il 2020, “avendo in mente” di poter arrivare al 2030 a un -30%. Sia per le fonti rinnovabili che per efficienza energetica i Paesi saranno lasciati liberi di determinare il proprio mix energetico” e, pertanto, non saranno definiti specifici target a livello nazionale. Oltre ai tre target, il Consiglio ha dato altre importanti indicazioni in vari ambiti. A cominciare dall’ETS, per il quale è stato raggiunto l’accordo su un aumento del fattore di riduzione del cap (dall’1,74% annuo al 2,2%), ma non sulla eliminazione delle quote gratuite di assegnazione , che rimarranno in vigore anche dopo al 2020 per tutelare la competitività delle industrie europee sul mercato globale. Per quanto riguarda il settore non ETS, per il quale si conferma la metodologia per la ripartizione degli impegni a scala nazionale adottata fino a oggi, viene richiamato l’obiettivo di arrivare a una convergenza in pro capite delle emissioni al 2030. Viene sottolineata l’urgenza di intervenire sul settore dei trasporti, per ridurre le emissioni e i rischi legati alla dipendenza energetica, mentre per il settore agro-forestale viene richiamata la necessità di trovare un equilibrio tra obiettivi climatici e sicurezza alimentare e di definire entro il 2020 le politiche e le modalità per includere gli aspetti legati agli assorbimenti (settore Land Use, Land Use Change and Forestry – LULUCF) nel pacchetto 2030. Il Consiglio ha anche indicato dei target per i livelli di interconnessione elettrica dei singoli stati, che dovranno raggiungere almeno il 10% al 2020 e il 15% al 2030, e fornito una serie di indicazioni in materia di governance dell’energia e di sicurezza energetica. La decisione del Consiglio sarà aggetto di dibattito nella sessione tematica degli Stati Generali della Green Economy dedicata alle politiche per Clima ed Energia, che si terrà il pomeriggio del 5 novembre a Rimini.

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