Energia: accordo Ue-Cina per cattura carbonio, un’occasione per industria europea

L' Unione Europea sta premendo l' acceleratore sulla diffusione delle tecnologie di cattura e stoccaggio geologico dell' anidride carbonica (CCS).

Ha annunciato infatti uno stanziamento di 50 milioni di euro per la Cina diretto a cofinanziare la progettazione e la costruzione di un impianto per la produzione di energia dotato di questa tecnologia innovativa particolarmente utile, nella lotta ai cambiamenti climatici, nelle economie emergenti a rapido sviluppo dipendenti dal carbone.
Proprio durante il summit Europa Cina del mese scorso, il primo ministro cinese aveva chiesto all’ Europa di aiutare il suo paese a introdurre tecnologie per il ?carbone pulito?. Questo accordo rientra nella cooperazione avviata nel 2005 tra UE e Cina su una serie di problematiche correlate ai cambiamenti climatici. La Commissione ha previsto finanziamenti fino a 50 milioni di euro per la fase di costruzione e di esercizio del progetto, su complessivi 60 milioni di euro stanziati per la cooperazione con le economie emergenti in materia di tecnologie di impiego del carbone più pulite e di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica. In funzione della tecnologia scelta, e prevedendo l’introduzione, da parte della Cina, di uno strumento per la tariffazione dell’anidride carbonica, i costi supplementari per la costruzione e l’esercizio per oltre 25 anni del nuovo impianto dotato di tecnologia CCS sono stimati in 300-550 milioni di euro. La Commissione collaborerà strettamente con la Cina, gli Stati membri e altri paesi e settori dello Spazio economico europeo (SEE) per assicurare il finanziamento supplementare richiesto. La Commissione propone di combinare queste fonti di finanziamento in un partenariato pubblico-privato, eventualmente sotto forma di società veicolo. Questo regime di investimento potrebbe costituire un modello per altre attività nel campo della cooperazione tecnologica tra paesi sviluppati e paesi emergenti/in via di sviluppo nel contesto di un accordo sui cambiamenti climatici dopo il 2012.
In Europa intanto i leader europei si sono impegnati a istituire, entro il 2015, una rete che conterà fino a 12 impianti per la dimostrazione del CCS nell’UE, dotata di un finanziamento di un miliardo e 50 milioni..In Norvegia la compagnia petrolifera Statoil immette anidride carbonica nei giacimenti di gas sfruttati sotto il Mare del Nord.
Per facilitare la crescita di questa tecnologia in Europa, la nuova direttiva comunitaria sullo stoccaggio geologico dell?anidride carbonica adottata nell’ambito del pacchetto clima-energia dell’UE, istituisce un quadro giuridico volto a permettere l’utilizzo in sicurezza della tecnologia CCS in Europa. L’UE ha inoltre accettato di incentivare la dimostrazione del CCS tramite il sistema comunitario per lo scambio di quote di emissioni (la CO2 immagazzinata in modo sicuro non sarebbe conteggiata come emissioni), autorizzando l’uso di fondi derivanti dalla vendita all’asta di quote ETS per il cofinanziamento degli impianti di dimostrazione del CCS e grazie a norme riviste in materia di aiuti di Stato.
La tecnologia CCS è entrata anche nei colloqui annuali sull’ energia che si sono svolti tra tra l’ Opec e l’ Ue. L’Opec ha riconosciuto la necessità di sviluppare le tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio che dovrebbero essere fatte rientrare nei meccanismi CDM (Clean Development Mechanism).

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