Rifiuti: stop a discariche fuori norma

Il 16 luglio scorso è scaduto il termine fissato per conformare le discariche dell'Unione europea alle norme comunitarie. Gli Stati membri hanno avuto otto anni di tempo per garantire che i siti esistenti prima dell'entrata in vigore della normativa europea sulle discariche fossero messi a norma o chiusi del tutto.

La Commissione ha scritto a tutti gli Stati membri per ricordare i loro obblighi al riguardo e raccogliere dati sulla conformità. Gli Stati membri che violano la legislazione comunitaria rischiano un procedimento. Nel recente passato la Commissione ha già proceduto nei confronti di Spagna, Francia, Italia, Irlanda e Grecia.
La direttiva punta a prevenire o ridurre gli effetti negativi delle discariche di rifiuti sull’ambiente, ed in particolare sulle acque di superficie e sotterranee, sul suolo, sull’aria e sulla salute umana, e definisce linee guida rigorose per la gestione dei siti. Dai dati statistici più recenti, che risalgono al 2008 e riguardano i 12 nuovi Stati membri, emerge l’esistenza di circa 1.600 discariche non a norma. Verso la fine dell’anno, si dovrebbe avere un quadro più preciso della situazione in tutti gli Stati membri. Inoltre, a partire dal 16 luglio, gli Stati membri sono anche tenuti a dimezzare la quantità di rifiuti urbani biodegradabili conferiti in discarica rispetto ai livelli del 1995. Questi rifiuti,che rappresentano circa il 40% di tutti i rifiuti urbani dell’ UE, dovranno ora essere destinati ad altre forme di smaltimento come il compostaggio o la termovalorizzazione. I rifiuti biodegradabili, comprendenti rifiuti di giardino, cucina e rifiuti alimentari, possono produrre metano, un gas serra con un potenziale di riscaldamento 25 volte più elevato rispetto anidride carbonica. Il gas di discarica rappresenta più del 2% delle emissioni di gas serra dell’UE. La prossima data importante sarà il 2016, quando l’obiettivo di riduzione passerà al 65% rispetto ai livelli del 1995.
Alcuni Stati membri, che nel 1995, avevano un tasso elevato di conferimento in discarica (oltre l’80% dei rifiuti urbani), hanno ottenuto una deroga, cioè una proroga di quattro anni, e devono ridurre tale tasso del 25% entro il 2010 e dimezzarlo entro il 2013. Gli Stati membri interessati sono Bulgaria, Cipro, Estonia, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Regno Unito, Romania e Slovacchia.

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