Il T.A.R. mette in dubbio il decreto legislativo n. 152/06

Il T.A.R. Piemonte solleva dubbi di costituzionalità del decreto legislativo n. 152/06 e chiede un pronunciamento della Corte Costituzionale. La corte torinese ha rilevato come non fosse stato rispettato il principio contenuto nella legge delega, secondo cui la decretazione governativa doveva avvenire in invarianza di oneri per la finanza pubblica.

Almeno nella previsione contenuta nell’art. 153, del citato decreto, laddove dispone che “le infrastrutture idriche di proprietà degli enti locali ai sensi dell’art. 143 sono affidate in concessione d’uso gratuita, per tutta la durata della gestione, al gestore del servizio idrico integrato”.  Questa norma, infatti, comporterebbe il venir meno di un cespite per la finanza degli enti locali, generando di fatto un aggravio nella finanza pubblica.

Aggiunge la corte che un simile provvedimento avrebbe dovuto richiedere prima della sua emanazione il parere del Consiglio di Stato, che di fatto è avvenuto solo per i correttivi al decreto legislativo n. 152/06 intervenuti solo successivamente. Peraltro viene fatto rilevare che il parere rilasciato dal Consiglio di Stato sui correttivi esplicitamente esclude la sua estensione sull’intero provvedimento.
Secondo il T.A.R. Piemonte il decreto legislativo n. 152/06 violerebbe gli artt. 3, 76 e 119 della Costitzione Italiana, ossia il principio di eguaglianza, il rispetto della delega parlamentare da parte del Governo e l’autonomia finanziaria dei comuni. Laddove fosse accolta la questione di legittimità costituzionale, l’intero decreto legislativo n. 152/06 verrebbe abrogato. Si allega il testo integrale dell’ordinanza del T.A.R. Piemonte.

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