Usa: Obama lancia piano salva clima per la pubblica amministrazione

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha lanciato un piano salva clima indirizzato alla pubblica amministrazione e alle agenzie  federali.

Esso ordina a tutte le agenzie federali e agli uffici governativi di elaborare, in 90 giorni, un piano di riduzione delle emissioni dei gas serra entro il 2020. Per il presidente Obama, il governo federale può e deve dare l’esempio nella lotta al cambiamento climatico. L’impatto di questo piano sarà ragguardevole in quanto il governo federale è il maggior consumatore di energia nel sistema economico statunitense con i suoi 500.000 edifici e circa due milioni di dipendenti. Il provvedimento contiene anche altre misure ambientali come la riduzione dell’uso della benzina nelle flotte di auto del 30% per il 2020, un taglio nei consumi d’acqua sempre per quella data e l’aumento della percentuale di riciclo entro il 2015. Per molti osservatori di Washington questa mossa del presidente Obama serve a sottolineare che il suo impegno sul clima è e resta sempre molto forte e solido nonostante la legge sul clima, già in difficoltà al Senato, ora sembra aver subito un ulteriore rallentamento a causa delle previsioni economiche negative e delle prospettive di crescita della disoccupazione. Sono, infatti, ormai in molti a credere che non riuscirà ad essere approvata, come sperava il presidente Obama, entro dicembre, in occasione della Conferenza sul clima di Copenhagen, dove gli Stati Uniti si sarebbero voluti presentare con tutte le carte in regola. Si tratterebbe di un segnale poco incoraggiante per una trattativa che si presenta già molto difficile. Ma il presidente Obama, si sa, non vuole arrivare a mani vuote a Copenhagen e questo provvedimento potrebbe servire a dimostrare che dalla strada imboccata dagli Stati Uniti per la lotta ai cambiamenti climatici non si torna più indietro.

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