Commissione Ue: necessari 50 mld euro in più per tecnologie low carbon, a solare e CCS i maggiori finanziamenti

La Commissione Europea ha stimato che per i prossimi dieci anni occorrerà un investimento supplementare di 50 miliardi di euro nella ricerca sulle tecnologie energetiche low carbon.

Ciò significa che l’investimento annuo nell’Unione Europea dovrà quasi triplicare, passando dagli attuali 3 miliardi di euro l’ anno a 8 miliardi di euro. Questa stima è contenuta nella proposta della Commissione “investire nello sviluppo di tecnologie a basse emissioni di carbonio” che rappresenta un passo in avanti nell’attuazione del piano strategico europeo per le tecnologie energetiche (piano SET), pilastro tecnologico della politica energetica e climatica dell’Unione Europea. Nel documento vengono esaminate varie fonti di finanziamento, provenienti dai settori pubblico e privato a livello nazionale e comunitario, che dovranno essere utilizzate in maniera coordinata e che contribuiranno a dare impulso ad un settore industriale in rapida crescita e a creare posti di lavoro. I finanziamenti, secondo la proposta della Commissione, dovranno essere indirizzati a sei settori: energia eolica, solare, reti elettriche, bioenergie, cattura e stoccaggio del carbonio e fissione nucleare sostenibile. I costi aggiuntivi riguardano la ricerca di base e applicata, la dimostrazione e lo sviluppo anticipato del mercato. All’energia solare e alla cattura e sequestro di CO2 vanno la maggior parte dei finanziamenti aggiuntivi. La nuova proposta della Commissione prevede, infatti, per il prossimo decennio finanziamenti aggiuntivi di 16 miliardi di euro a favore dell’energia solare, 13 miliardi per la cattura e lo stoccaggio geologico di CO2, 9 miliardi per l’industria delle biomasse e dei rifiuti, 7 miliardi per l’energia nucleare e 6 miliardi per l’energia eolica. La Commissione è convinta che, aumentando gli investimenti nelle tecnologie pulite, si possa accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni di anidride carbonica, indispensabile per contenere i gas serra e ridurre la dipendenza dell’Unione Europea dalle importazioni di petrolio e metano. Se la cifra di 50 miliardi di euro può sembrare esorbitante per un’economia che non è ancora uscita dalla recessione, gli esperti concordano sulla redditività di un investimento di questo tipo. Il mercato delle tecnologie energetiche pulite sta esplodendo e offre prospettive di ingenti guadagni e milioni di posti di lavoro per i paesi che sapranno porsi all’avanguardia. La Commissione ha proposto anche una nuova iniziativa relativa all’efficienza energetica, riguardante 30 città (iniziativa Città intelligenti), per promuovere inizialmente l’introduzione sul mercato dell’efficienza energetica, delle energie rinnovabili e delle tecnologie per le reti energetiche. “Le rivoluzioni industriali precedenti – ha affermato Andris Piebalgs, commissario responsabile dell’energia – hanno mostrato che tecnologie adeguate possono migliorare il nostro modo di vivere. Oggi abbiamo un’opportunità unica per passare da un modello energetico basato su combustibili fossili inquinanti, scarsi e pericolosi a un modello pulito, sostenibile e meno dipendente dalle fonti fossili. Tutto sta nello scegliere le tecnologie giuste“.

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