Regole più severe per le emissioni industriali

Regole più chiare e aria più pulita sono gli obiettivi principali della Direttiva sulle emissioni industriali approvata dal Parlamento europeo.

Il testo, frutto di un accordo col Consiglio dei Ministri, stabilisce limiti più severi per l’inquinamento atmosferico e offre ai governi nazionali una certa flessibilità nell’applicazione delle limitazioni per le centrali elettriche e la possibilità di sospendere le regole, a particolari condizioni, per un certo numero di impianti. La Direttiva sulle emissioni industriali mira a migliorare la protezione dell’ambiente e della salute e a rendere le regole in materia più semplici da applicare. Il testo approvato aggiorna e riunisce sette diverse legislazioni, inclusa la Direttiva sui grandi impianti di combustione e quella sulla Prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento (IPPC); quest’ultima copre circa 52.000 impianti industriali e agricoli con grande potenziale di inquinamento, dalle raffinerie agli allevamenti di maiali.

 

Il relatore, Holger Krahmer, ha osservato che dopo oltre due anni di negoziati difficili, è stato raggiunto un compromesso che contribuirà a migliorare l’attuazione della direttiva. Rispetto alla situazione attuale, l’accordo offre maggiore chiarezza e condizioni eque in tutta Europa sui requisiti ambientali per gli impianti industriali.Il testo approvato pone limiti più severi per ossidi di azoto, anidride solforosa e polveri a partire dal 2016. Deputati e governi nazionali si sono accordati anche sulla possibilità, per gli Stati membri, di utilizzare piani nazionali transitori per un certo numero d’impianti di combustione, inclusi quelli a combustibili fossili, e avere cosi tempo fino a luglio 2020 per conformarsi alle nuove regole.

 

Le nuove regole potrebbero invece non applicarsi mai a un certo numero d’impianti di vecchia data, nel caso questi cessino ogni attività nel 2023 o 17.500 ore di lavoro dopo il 2016. Le nuove centrali elettriche ed energetiche dovranno comunque conformarsi alle nuove regole entro il 2012. Krahmer ha sottolinato come sia “una tragedia europea” il fatto che a un certo numero di centrali elettriche a carbone obsolete sarà permesso di inquinare per un altro decennio. Il Parlamento Europeo ha approvato, in seconda lettura, l’accordo raggiunto col Consiglio  che dovrà ora adottarlo formalmente. A quel punto, gli Stati membri dovranno trasporre la direttiva nelle legislazioni nazionali.

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