Con 72% rinnovabili nel 2022 risparmi di 50 Mld€ in bolletta, lo dice Elettricità Futura

caro bolletta

Le rinnovabili sono la ricetta contro il caro-energia. Se già da oggi avessero raggiunto il target previsto per il 2030 del 72% nel mix di generazione elettrica, la bolletta elettrica nazionale sarebbe pari a 44 Mld€, la stessa del 2019 (anno pre-covid) e non, come previsto per il 2022, di 95 Mld€. L’Italia risparmierebbe così oltre 50 Mld€ e non dovrebbe scontare il lievitare del prezzo del gas.

Lo ha dichiarato il presidente di Elettricità Futura, la principale associazione confindustriale che riunisce 500 imprese che operano nel settore elettrico italiano, Agostino Re Rebaudengo, di fronte alla Commissione Bilancio del Senato nel corso dell’audizione sul decreto legge Sostegni-ter (DL 04/2022) che impone un tetto massimo al prezzo dell’elettricità rinnovabile, senza incidere sugli extraprofitti legati alle fonti fossili. Si tratta di una misura contro le rinnovabili, dice Elettricità Futura, che deve essere ritirata come hanno fatto Paesi quali ad esempio Spagna e Romania che avevano varato identici provvedimenti.

L’Italia – ha ricordato davanti alla Commissione Re Rebaudengo – è in piena emergenza energetica perché il prezzo del gas è quadruplicato e oltre il 60% dell’elettricità in Italia viene prodotta con il gas. Le rinnovabili sono le energie che costano meno. Già quest’anno i produttori rinnovabili hanno stipulato con il GSE contratti a prezzo fisso per 20 anni a 65 €/MWh, quasi un quarto rispetto al prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica di gennaio 2022 pari a 225 €/MWe la soluzione strutturale al caro energia è accelerare sulle le energie rinnovabili.

Ma la bocciatura del provvedimento, da parte di Elettricità Futura, non ha solo motivazioni economiche, ma anche di illegittimità costituzionale. Secondo l’Associazione, infatti, l’articolo 16 del provvedimento viola il principio della certezza del diritto e del legittimo affidamento e il principio di libertà di iniziativa economica e dell’autonomia privata; introduce disparità di trattamento e distorsione della concorrenza ed non tiene conto dell’appena inserito principio della tutela dell’ambiente.

L’Articolo 16 presenta -ha affermato Re Rebaudengo- profili di incostituzionalità ancora più forti di quelli della c.d. Robin Hood Tax, che fu dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale perché introduceva discriminazioni arbitrarie applicando, senza adeguate motivazioni, un regime impositivo più gravoso per una sola categoria di operatori.

Elettricità futura ha anche illustrato le sue proposte per risolvere l’attuale grave crisi del caro bolletta: occorre che il Governo attui un’ulteriore opera di semplificazione straordinaria per poter finalmente realizzare 15 GW all’anno anziché 1 GW di nuova potenza rinnovabile; faccia «moral suasion» su Regioni ed enti locali affinché rilascino tempestivamente le autorizzazioni per installare gli impianti rinnovabili attualmente in sviluppo e acceleri il più possibile, e comunque entro e non oltre la fine del 2022 come prevede la RED2, il processo di identificazione delle aree idonee per l’installazione delle rinnovabili.

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