Arriva la Carta per la neutralità climatica delle città

di Edo Ronchi

dal blog HuffingtonPost

Molte città in Italia, da diversi anni, hanno aderito all’iniziativa del “Patto dei Sindaci per il clima e l’energia”: questa iniziativa va aggiornata, la transizione alla neutralità climatica richiede un salto di qualità. In vista della COP 26, le Nazioni Unite hanno lanciato l’iniziativa “Race To Zero”, dedicata agli attori non governativi – comprese le città – per sollecitare una vera e propria gara  nel raggiungimento della neutralità carbonica entro la metà del secolo.

In Italia il Green city network ha lanciato la Carta per la neutralità climatica delle città che propone una serie di misure aggiornate per realizzare consistenti tagli delle emissioni già al 2030.

È necessario un maggiore impegno delle città nella valutazione, certificazione e riqualificazione energetica degli edifici, pubblici e  privati, con particolare attenzione agli aggregati edilizi a scala di condominio o di isolato, facendo leva sul migliore utilizzo delle risorse disponibili del superbonus del110% e dei fondi del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza.

In queste iniziative serve un maggiore ricorso a progettazioni integrate che ottimizzino la risposta bioclimatica ed energetico-prestazionale passiva e che valorizzino le risorse energetiche recuperabili sul territorio. La diffusione delle buone soluzioni progettuali bioclimatiche passive, oltre a concorrere alla riduzione dei fabbisogni energetici, contribuiscono all’aumento del benessere ambientale e del comfort abitativo. Queste misure comprendono dai sistemi di ventilazione naturale e di raffrescamento passivo al controllo dell’irraggiamento solare, dalle strategie di miglioramento dell’illuminazione naturale a quelle di riscaldamento passivo, fino alla regolazione naturale dell’umidità.

In materia di sviluppo delle energie rinnovabili troppo spesso si registra un atteggiamento passivo delle amministrazioni locali. Rare sono le analisi delle fonti rinnovabili utilizzabili localmente e le proposte per promuovere le migliori tecnologie di produzione disponibili. Occorre fare molto di più anche per  individuare le aree e le superfici disponibili per i nuovi impianti, con una ricognizione di tutte le possibilità di impiego e di incremento della loro produzione, anche migliorando gli impianti esistenti, e tenendo sistematicamente in considerazione anche le piccole ma diffuse superfici a disposizione.

Le città hanno un ruolo decisivo nei cambiamenti necessari per decarbonizzare la mobilità urbana  per renderla meno inquinante e meno dipendente dall’auto, per promuovere la mobilità ciclo-pedonale, quella condivisa e su mezzi pubblici, per incrementare i mezzi ecologici, elettrici e alimentati con biocarburanti sostenibili.

Va sostenuta con maggiore impegno la progettazione ispirata da modelli circolari, importanti anche per la riduzione delle emissioni di gas serra, che punta con priorità sulla rigenerazione, il recupero, il risanamento e il riutilizzo  di edifici esistenti per risparmiare  suolo e altre risorse. La maggiore durata, la riparabilità, il riutilizzo, la riciclabilità dei materiali, la demolizione selettiva che favorisce la raccolta separata e l’avvio al riciclo e l’impiego di materiali provenienti dal riciclo sono tutte caratteristiche della circolarità. Senza trascurare l’uso di spazi edificati condivisi, anziché in proprietà e/o con uso esclusivo, possibile per diverse attività che potrebbero favorire un uso più efficiente del patrimonio edificato.

Nella strategia della neutralità climatica anche gli assorbimenti della CO2 nei suoli e nelle infrastrutture verdi, insieme ai sistemi per la sua cattura, sequestro e utilizzo tecnologico, giocheranno un ruolo importante. Molto importante è recuperare, bonificare, rinaturalizzare suoli, aree urbane e periurbane degradate, aumentando la loro capacità di essere serbatoi di stoccaggio di carbonio.

 


Articolo originale pubblicato su Huffington Post Blog in data 09/07/2021
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