Ecocerved: studio sulle esportazioni di rifiuti

Pubblicata la ricerca completa a cura di Ecocerved, a seguito della sintesi presentata agli Stati Generali della Green Economy in occasione di Ecomondo 2014.

I flussi di rifiuti transfrontalieri coinvolgono, dal punto di vista economico e ambientale, le sfere del commercio internazionale, del settore dei trasporti e della gestione dei rifiuti. La mobilità territoriale può essere un’opportunità per ottimizzare il ciclo di gestione dei rifiuti in un’ottica di efficienza complessiva, ma le spedizioni all’estero comportano, d’altra parte, anche criticità e rischi.

E’ questo l’oggetto della ricerca originale “Export di rifiuti” realizzata da Ecocerved, società per l’ambiente del sistema italiano delle Camere di Commercio, che ha analizzato il fenomeno − nel periodo 2009-2013 − dell’invio di rifiuti oltreconfine a partire dall’Italia, le cui caratteristiche quali-quantitative sono valutate sulla base dei dati derivanti dalle dichiarazioni MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale) raccolte dalle Camere di Commercio nel 2014.

Nel 2013 3,4 milioni di tonnellate di rifiuti vengono spediti oltreconfine: pur trattandosi di una frazione contenuta del totale nazionale, la quantità esportata dall’Italia è cresciuta del 15% tra il 2009 e il 2012, per poi riportarsi nel 2013 al di sotto del livello del 2009 di circa il 3%. La larga maggioranza dei rifiuti esportati deriva da trattamento di rifiuti e reflui, processi termici e costruzione/demolizione e la quota di rifiuti pericolosi si attesta al 30% del totale spedito all’estero.

I rifiuti esportati rimangono soprattutto in ambito europeo, con la sola Germania che riceve quasi il 30% del totale conferito dall’Italia; una quota non trascurabile segue invece rotte extra-continentali, in particolare il 10% dei rifiuti spediti risulta diretto in Cina.

Il numero di imprese coinvolte è piuttosto limitato: attorno a 1.250 sono infatti gli operatori italiani che esportano rifiuti, mentre un numero appena inferiore a 1.400 è quello dei destinatari esteri. Nel sistema logistico al servizio dei flussi in partenza dall’Italia operano anche trasportatori di nazionalità estera, che si stima movimentino quasi metà dei rifiuti in uscita dai confini italiani. Relativamente alla fase di trattamento, la performance si può considerare virtuosa dal punto di vista ambientale: la quota di rifiuti inviati all’estero che risultano indirizzati ad attività di recupero si attesta infatti all’81% (71% di materia e 10% di energia), mentre in ambito nazionale si ferma al 67%.

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