Clima: eventi estremi costano all’Europa circa 500 mld in 40 anni, soprattutto a Germania, Francia e Italia

eventi estremi

Eventi meteorologici estremi come tempeste, ondate di calore e inondazioni hanno causato in Europa perdite economiche tra i 450 e i 520 miliardi di euro negli ultimi 40 anni e hanno provocato tra le 85.000 e le 145.000 vittime. In termini assoluti, le maggiori perdite economiche si sono registrate in Germania, seguita da Francia e Italia, con oltre il 50% del totale delle perdite.

Lo rileva un nuovo rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), Economic losses and fatalities from weather-and climate-related events in Europe che vuole analizzare in modo chiaro i trends in 32 Paesi SEE (27 Stati Ue e Norvegia, Svizzera, Turchia, Islanda e Liechtenstein) per fornire maggiori informazioni ai responsabili politici in modo che possano migliorare l’adattamento ai cambiamenti climatici, le misure di riduzione del rischio di catastrofi e limitare così al massimo i danni e la perdita di vite umane. L’AEA, che per elaborare questo rapporto ha utilizzato due fonti, il database di CATDAT e quello di NatCatSERVICE di Muninch Re, ricorda che la strategia di adattamento dell’UE mira a rafforzare la resilienza e a garantire che l’Europa sia meglio preparata a gestire i rischi e adattarsi agli impatti dei cambiamenti climatici. Uno strumento chiave di gestione del rischio finanziario può essere, secondo l’AEA, una maggiore copertura assicurativa che può aumentare la capacità delle società di riprendersi dai disastri, ridurre la vulnerabilità e promuovere la resilienza.

Secondo la valutazione dell’AEA, l’impatto economico di questi eventi varia considerevolmente da Paese a Paese. Per i paesi membri del SEE, le perdite economiche totali dovute a eventi meteorologici e climatici sono state comprese tra 450 e 520 miliardi di euro per il periodo 1980-2020. In termini assoluti, le maggiori perdite economiche in questo periodo di 40 anni si sono registrate in Germania, seguita dalla Francia e Italia. Guardando all’estensione territoriale, gli impatti economici più forti si sono avuti in Svizzera, Germania e Italia, con oltre 200mila euro per chilometro quadrato. E’ stato assicurato in media circa il 23% dei sinistri totali, con variazioni considerevoli tra i Paesi, si va dall’1% in Romania e Lituania al 56% in Danimarca e al 55% nei Paesi Bassi, in Italia soltanto il 5,5% (sulla base dei dati CATDAT). La valutazione ha anche rilevato che la categoria di disastri climatici che ha causato il maggior numero di decessi, è quella delle ondate di calore, più dell’ 85% dei decessi in 40 anni. “L’ondata di calore del 2003 – si legge nel rapporto ha causato il maggior numero di vittime, rappresentando tra il 50% e il 75% di tutte le vittime di eventi legati al clima e al meteo negli ultimi quattro decenni”. Ma questo evento ha insegnato qualcosa: ondate di calore della stessa intensità hanno causato, dopo il 2003, un numero significativamente inferiore di vittime proprio perché numerose misure di adattamento sono state prese in diversi Paesi e da diversi attori.

Un altro Report, appena pubblicato, Weather, Climate and Catastrophe Insight, realizzato da Aon, gruppo che opera nella consulenza dei rischi e delle risorse umane, nell’intermediazione assicurativa e riassicurativa, ha registrato che nel solo 2021 cambiamenti climatici e catastrofi naturali hanno causato perdite economiche in tutto il mondo pari a 343 miliardi di dollari e i soli eventi meteorologici e climatici  estremi sono stati responsabili nel 2021 di 329 miliardi di dollari di perdite economiche.

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