Giornata Mondiale delle Zone Umide, un patrimonio da tutelare

Paludi, stagni, acquitrini, torbiere, bacini naturali e artificiali con acqua stagnante. Sono le zone umide, un ambiente naturale dalla presenza contemporanea di terreno ed acqua, di cui, ogni anno, il 2 febbraio si celebra la Giornata mondiale che quest’anno ha come slogan “Acqua, zone umide e vita sono inseparabili“.

La data è stata scelta in quanto il 2 febbraio del 1971 è stata sottoscritta in Iran la Convenzione di Ramsar, che compie 50 anni, che ha sancito la tutela a livello mondiale di questi ecosistemi importantissimi che ci riforniscono di acqua potabile, catturano sostanze tossiche, ci difendono da alluvioni e inondazioni, contrastano il cambiamento climatico e rappresentano, a livello mondiale, uno degli habitat più importanti per la conservazione della biodiversità. Tra gli uccelli minacciati di estinzione, ad esempio, 146 specie dipendono dalle zone umide che, dopo le foreste e le praterie e savane, rappresentano il terzo gruppo di ambienti per numero di specie minacciate.

L’Italia ha recepito la Convenzione di Ramsar nel 1976 attraverso il dpr 13 marzo 1976 n.448 e con un altro decreto successivo, il dpr 11 febbraio 1987 n.184. L’Italia annovera 65 zone Ramsar, nove delle quali ancora in corso di perfezionamento, per un totale di oltre ottantamila ettari, distribuite in 15 Regioni. Le Regioni a più alta densità di zone Ramsar sono l’Emilia Romagna e la Toscana. In tutto il mondo grazie a questa Convenzione, che è il primo accordo globale tra 168 paesi, sono protette circa 2200 zone umide, per una superficie di oltre 2 milioni e mezzo di chilometri quadrati.

L’obiettivo della Giornata Mondiale delle Zone Umide è quello di mettere in evidenza e ricordare l’importanza di questi habitat fondamentali per la conservazione del patrimonio biologico della Terra, che sono sempre più minacciati. Nell’ultimo secolo, la Terra ha dovuto dire addio al 64% delle sue zone umide e sono a rischio scomparsa oltre i tre quarti delle paludi e delle torbiere.

 

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