Gli Stati Generali della green economy per un green New Deal

di Edo Ronchi

dal blog HuffingtonPost

Dedicati al green New Deal e alla sfida climatica, si terranno, nell’ambito di Ecomondo a Rimini il 5 e 6 novembre, gli Stati generali della green economy. Anche quest’anno sarà presentata la Relazione sullo stato della green economy, curata dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, che contiene un focus sui costi della crisi climatica in Italia, un approfondimento sui cambiamenti in atto del sistema energetico e sulla crisi climatica a livello internazionale e un aggiornamento delle problematiche strategiche della green economy italiana.

La relazione di quest’anno, oltre al tradizionale aggiornamento sulle performance e le potenzialità di sviluppo dei vari settori della green economy, presenta anche alcune criticità rilevanti: da 5 anni le emissioni di gas serra in Italia non calano; i consumi di energia hanno ripreso a crescere; le fonti rinnovabili di energia negli ultimi 5 anni sono cresciute solo dell’1%; il tasso di circolarità è sceso dal 18,5% del 2014 al 17,1% del 2016 e l’Italia è scesa così dal 1° al 3° posto in Europa; per la digitalizzazione l’Italia è al 24° posto su 28 Paesi europei; il consumo di suolo continua a crescere di circa 14 ettari al giorno; l’Italia è il Paese europeo col tasso più alto di auto, 644 per 1000 abitanti nel 2018  in aumento rispetto al 2017, e, nei primi otto mesi del 2019, le emissioni medie specifiche delle nuove auto immatricolate sono aumentate a quasi 120 gCO2/km, il 5,5% in più rispetto allo stesso periodo di un anno fa.

Il green New Deal è necessario anche per superare queste difficoltà rilanciando una green economy, Il disegno di legge di bilancio 2020, presentato dal governo, contiene interessanti e positive novità:  c’è per la prima volta un articolo dedicato al green New Deal e la previsione di fondi significativi con destinazioni interessanti per l’economia a basse emissioni di carbonio, l’economia circolare e la rigenerazione urbana. C’è anche l’avvio di una riduzione degli incentivi che hanno effetti negativi per l’ambiente.

Ma in questi stati generali, più che discutere dei provvedimenti previsti dal disegno di legge di bilancio,  pare chiara l’intenzione di puntare sul green New Deal come svolta storica di ampia portata, con due proposte: la prima è quella di organizzare un percorso partecipato, che duri almeno un anno, di confronto pubblico, con gli stakeholder e le istituzioni a tutti i livelli, sugli obiettivi e gli strumenti del green New Deal; la seconda è quella di individuare obiettivi strategici, non di breve termine, ma almeno al 2030 del green New Deal Italiano, da proporre al dibattito in questa consultazione. La lista degli obiettivi strategici, proposta dagli Stati generali della green economy, comprende: obiettivi climatici ambiziosi, la transizione ad un’energia efficiente e rinnovabile e a un’ economia circolare, la rigenerazione urbana secondo il modello delle green city, la tutela del capitale naturale e lo sviluppo dell’agricoltura di qualità, la decarbonizzazione dei trasporti, un maggiore impegno per la formazione, la ricerca, l’innovazione e la digitalizzazione orientate alla green economy, una riforma fiscale che sposti il prelievo dal lavoro ai gas serra e  introduca quindi, contemporaneamente, una carbon tax e un forte taglio del cuneo fiscale.


Articolo originale pubblicato su Huffington Post Blog in data 01/11/2019
Facebooktwitterlinkedinmail