Pesticidi: Italia viola normativa Ue, in ritardo il Piano Nazionale

Piano nazionale sui Pesticidi

L’Italia ha violato la normativa europea sui pesticidi che prevede per ogni stato membro l’obbligo di redigere e di rivedere ogni cinque anni il Piano nazionale sui Pesticidi, che invece in Italia non viene rivisto dal lontano 2014.

Lo rende noto l’eurodeputata Eleonora Evi (Verdi europei) che ha presentato un’interrogazione parlamentare che chiede di far luce su questo ritardo alla Commissione europea, cui la Commissione ha risposto, come dice Evi, accogliendo il suo appello e sollecitando l’Italia a provvedere urgentemente affinché la normativa europea in materia di pesticidi trovi applicazione.

L’interrogazione con richiesta di risposta scritta sottolinea come in conformità della direttiva 2009/128/CE (attuata in Italia con il decreto legislativo n.150 del 14 agosto 2012), ogni Stato membro è tenuto a elaborare un piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei pesticidi. Il 22 gennaio 2014 l’Italia ha pubblicato il proprio piano d’azione nazionale. Da allora, però, il Paese non ha pubblicato alcun nuovo piano d’azione nazionale e non vi sono informazioni sulla tempistica di tale pubblicazione, nonostante secondo l’articolo 4 della direttiva 2009/128/CE, i piani d’azione nazionali devono essere riesaminati almeno ogni cinque anni.

Il rischio pesticidi resta ancora alto in Italia. Secondo un recente rapporto dell’Ispra si usano 114.000 tonnellate l’anno di pesticidi, con circa 400 sostanze diverse che finiscono soprattutto nelle acque superficiali e sotterranee nazionali. Nel 2019 le concentrazioni misurate hanno superato i limiti previsti dalle normative nel 25% dei siti di monitoraggio per le acque superficiali e nel 5% di quelli per le acque sotterranee. E la contaminazione da pesticidi rilevata, dice Ispra, è ancora sottostimata, a causa delle difficoltà tecniche e metodologiche. L’obiettivo europeo è ridurre l’uso del 50% entro il 2030.

Sempre in tema di pesticidi l’eurodeputata Evi ha presentato un’altra interrogazione alla Commissione europea “in merito al grave rischio di contaminazione da pesticidi in Alto Adige”. Interrogazione che si basa su uno studio firmato da ricercatori del Pesticide Action Network e dell’Istituto Ramazzini di Bologna, che ha rilevato la presenza durante tutto l’anno residui di pesticidi in parchi giochi pubblici vicino alle aree agricole in Alto Adige.

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