Portualità sostenibile e Emas: incontro con Apt e operatori del porto di Trieste

“Per uscire dalla crisi è necessario innovare profondamente l'attuale modello economico verso una maggiore qualità dei prodotti e dei servizi”, ha detto la presidente dell'Autorità Portuale di Trieste (Apt), Marina Monassi, aprendo l’incontro con i terminalisti e le imprese di servizi del porto organizzato lo scorso 3 dicembre.

Obiettivo della riunione nella bella Torre del Lloyd, sede dell’Apt, è stato condividere con gli operatori il progetto di portualità sostenibile, il percorso intrapreso, gli obiettivi da raggiungere fino alla certificazione Emas.
Al confronto hanno partecipato gli esperti della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, che grazie all’accordo di partenariato sottoscritto con Apt concorre alla definizione di un modello avanzato di gestione ambientale delle attività portuali di Trieste.

“Avviando il percorso che conduce all’Emas proprio nel triennio che ci vede crescere del 60% nel traffico contenitori, del 110% in quello crocieristico, di quasi il 20% negli oli combustibili – ha detto la presidente Monassi – stiamo dimostrando quanto crediamo in una crescita rispettosa dell’ambiente, guardando con i fatti e non solo a parole alla green economy. Una green economy intesa quale economia in grado di promuovere benessere economico, sociale e individuale nel quadro dello sviluppo sostenibile”.

L’Apt è convinta che il futuro del Porto di Trieste e del suo territorio si gioca sul terreno della qualità e della sostenibilità in sintonia con le più avanzate politiche e indicazioni elaborate in sede europea e internazionale. E la scelta di dotarsi di un sistema di gestione ambientale per arrivare alla certificazione Emas è il segno concreto della volontà dell’Apt di rendere più sostenibili le attività portuali dal punto di vista dell’impatto sulla salute e sull’ambiente. Si tratta di un sistema di gestione ambientale che considera fondamentale il rapporto con i diversi stakeholder e il coinvolgimento dei terminalisti e degli operatori portuali, prendendo in considerazione anche meccanismi premiali.

“La nostra azione – ha concluso marina Monassi – si sposa perfettamente con la Direttiva dell’Unione europea che prevede che nel 2050 il traffico sia trasferito per il 50% su rotaia. Una percentuale importante a cui puntiamo con determinazione, considerando che già oggi siamo al 34% relativamente alla movimentazione dei traffici su ferrovia”.

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