I programmi dei candidati sindaci sono più green di quelli dei politici nazionali

di Edo Ronchi 

dal blog HuffingtonPost

Scorrendo in rete i programmi elettorali dei candidati sindaci dei 25 Comuni capoluogo, in vista delle elezioni amministrative del prossimo 11 giugno, risulta un tasso green piuttosto elevato, sensibilmente più elevato di quello dei politici nazionali delle rispettive forze politiche di riferimento.

Come mai?

I candidati sindaci – come sempre hanno fatto, ma forse in modo più accentuato in questa tornata amministrativa dove le appartenenze politiche e di schieramento sono deboli e con notevoli margini di incertezza – cercano di costruire alleanze con i cittadini con proposte che siano in grado di coinvolgerli.

Così arrivano ai temi ambientali della qualità e vivibilità delle città: la qualità dell’aria e la riduzione del traffico privato, le piste ciclabili, i mezzi elettrici ed ecologici, la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti, il risparmio e il recupero e la qualità delle acque, la rigenerazione e il recupero di aree e edifici degradati, il verde urbano, le cinture verdi e gli orti urbani, fino ai più recenti interventi di mitigazione e adattamento climatico con misure di efficienza e risparmio energetico e di utilizzo integrato delle fonti rinnovabili.

Diversi di questi candidati mostrano di ritenere – con qualche buona ragione- che i temi green interessino di più la parte di elettori che cercano di coinvolgere perché ne avvertono l’allontanamento o la ritengono un serbatoio di grande potenziale elettorale: i giovani.

Le città italiane, infine, con livelli differenti – in modo certo più grave al Sud – hanno sofferto la crisi prolungata di questi ultimi anni. Ora, forse, la fase più acuta della crisi è alle spalle, ma una vera nuova fase di sviluppo pare ancora lontana.

Molti candidati sindaci propongono quindi idee e iniziative green anche per attirare nuovi investimenti e produrre nuova occupazione, per rilanciare lo sviluppo nelle loro città. Del resto è ormai un dato di fatto, verificabile nelle città più dinamiche, non solo in Europa: l’innovazione promossa dalla green economy produce, insieme, miglioramenti ambientali, sociali ed economici.

Non è un caso che proprio l’Ocse abbia pubblicato, nel 2013, un voluminoso rapporto sulla “Green growth in cities” dove documenta – col supporto di realizzazioni, gestioni e buone pratiche green in diverse città in varie parti del mondo – come siano stati attivati e attratti investimenti importanti creando la gran parte dei nuovi posti di lavoro.

Sottolineavo come questo fervore green dei candidati sindaci non sia condiviso dai politici nazionali di maggior rilievo. Aggiungo però di non escludere che l’avvicinarsi delle elezioni politiche possa produrre ripensamenti.

 

Articolo originale pubblicato su Huffington Post Blog in data 01/06/2017
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