Rinnovabili: lettera aperta a Giulio Tremonti

di Edo Ronchi

Gent. Sig. Ministro Tremonti, l’art. 45 del Decreto n.78/2010, contenente misure per la stabilizzazione finanziaria e la competitività economica, abolisce l’obbligo esistente di ritiro dell’eccesso di offerta di certificati verdi relativi alla produzione di elettricità da fonti energetiche rinnovabili.

Poiché tale quota d’obbligo è bassa e ampiamente superata, tale abrogazione produrrà una drastica riduzione degli investimenti in nuovi impianti di produzione di elettricità con fonti rinnovabili (eolico, idroelettrico, biomasse, rifiuti). E poiché la quantità di elettricità che sarà prodotta da tutti i nuovi impianti, quindi quella dei relativi certificati verdi, è nota solo a consuntivo, l’incertezza e la probabilità che si sfori il tetto incentivato, senza possibilità di collocare l’energia prodotta almeno al prezzo incentivato medio dell’anno precedente, assicurata dal vigente obbligo di ritiro dell’eccesso di offerta dei certificati verdi, ha effetti devastanti per il settore delle rinnovabili.

Alcune banche, infatti, hanno comunicato che bloccheranno i finanziamenti, vista l’incertezza della remunerazione dell’investimento. Poiché il sistema dei certificati verdi non produce alcun aggravio per le finanze pubbliche e poiché il freno allo sviluppo degli investimenti (e dell’occupazione) nel settore delle rinnovabili certamente riduce, e non aumenta, le possibilità di sviluppo economico, questa misura dovrebbe essere estranea alla materia di questo decreto. Risulta, infine, poco comprensibile come, da una parte, l’Italia abbia approvato la nuova Direttiva 2009/28/CE che impegna i Paesi membri allo sviluppo delle fonti rinnovabili, e poi ne blocchi lo sviluppo in questo modo.

Il sistema di incentivazione delle fonti rinnovabili può essere aggiornato, ma in una sede normativa appropriata e con un provvedimento organico, attuando gli impegni ambientali europei, e facendo in modo che uno dei pochi settori industriali in crescita in tutti i Paesi più avanzati, non sia bloccato proprio in Italia. Per queste ragioni, sig. Ministro, Le chiedo di proporre lo stralcio di questo art. 45, affinchè possa essere riesaminato dalle competenti Commissioni parlamentari, senza l’urgenza del decreto.

Edo Ronchi

Presidente Fondazione per lo sviluppo sostenibile

Facebooktwitterlinkedinmail