Eolico, sbloccati sei progetti per 418MW

Sbloccati 6 progetti di eolico

La crisi energetica spinge sull’acceleratore delle energie rinnovabili. Il Consiglio dei Ministri ha sbloccato, infatti, la realizzazione di sei progetti eolici in Puglia, Sardegna e Basilicata per una potenza di 418 MW.

Gli impianti che potranno prendere il via sono questi:

  • Impianto eolico nel comune di Castelluccio dei Sauri (FG) da 43,2 MW;
  • Impianto eolico “Salice-La Paduletta”, nei comuni di Cerignola e Orta Nuova (FG) da 58,5 MW;
  • Impianto eolico nel comune di Sant’Agata di Puglia (FG) da 39,6 MW;
  • Impianto eolico “Montaratro”, nel comune di Troia (FG) da 121,9 MW;
  • Potenziamento del parco eolico “Nulvi Ploaghe” (SS) da 121,5 MW;
  • Proroga VIA del parco eolico “Corona Prima”, nel comune di Tricarico (MT) da 33 MW.

Dalla fine del 2021 sono stati sbloccati 18 impianti di energia per una potenza totale di 1,407 GW da fonti rinnovabili. Un piccolo passo in avanti se si considera che, secondo la Roadmap per la neutralità climatica dell’Italia di Italy for Climate, per tenere fede agli obiettivi climatici sarà necessario installare al 2030 circa 80 GW di nuovi impianti, soprattutto fotovoltaici ed eolici, per raggiungere così una quota del 70% nella generazione elettrica nazionale (oggi sotto il 40%).

Soprattutto l’eolico è in sofferenza e non solo in Italia. Secondo la Statistica annuale di WindEurope 2021, la UE ha realizzato solo 11 GW di nuovi impianti eolici nel 2021 e installerà 18 GW all’anno tra il 2022 e il 2026, ma per raggiungere i target europei al 2030 si dovranno installare almeno 30 GW annuali.

Lo stallo dell’ eolico in Italia è causato per la maggior parte da autorizzazioni che tardano o non arrivano mai, da opposizioni di Regioni e la Sovrintendenze con conseguenti ricorsi Tar e al Consiglio di Stato.

Nella recente audizione alla Camera dei Deputati, Elettricità Futura, ha chiesto al Governo che entro giugno 2022 siano autorizzati 60 GW di rinnovabili, che sono solo un terzo delle domande di allaccio per i nuovi impianti già presentate a Terna. Questo farebbe risparmiare il 20% delle importazioni di gas (15 miliardi metri cubi).

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