Energia: luci ed ombre nella nuova “Strategia Nazionale”

Luci ed ombre nel documento sulla "Nuova Strategia Energetica Nazionale per un'energia più competitiva e sostenibile" pronto per la consultazione pubblica.

Il documento, corposo e anche ricco di dati, lega la produzione energetica nazionale alla sostenibilità e agli obiettivi europei. In particolare positiva la  proposta di andare oltre gli obiettivi per l’Italia del 2020 su rinnovabili ed efficienza, con nuovi target più ambizioni rispetto al piano nazionale d’azione per le enrgie rinnovabili e al quello per l’efficienza energetica (PANER 2010 e PAEE 2011) ed  anche l’indicazione sulla produzione elettrica da nucleare, che esce definitivamente di scena (se non nella prospettiva a  lungo termine con la fusione) e anche da  carbone (produzione stabile ai livelli attuali).

 

L’ orizzonte temporale  della Strategia è però troppo corto, solo al 2020 mentre sarebbe stato utile un orizzonte al 2030, e manca una valutazione della strategia sull’impatto delle emissioni, contro l’approccio europeo che interga pianificazione energetica e delle emissioni. 

Da approfondire, infine,  le scelte di puntare sul rilancio dell’estrazione domestica di combustibili fossili e di fare dell’Italia il così detto hub del gas per ridurre i differenziali di prezzo con l’ Europa.

Sette sono le priorità individuate nella Strategia nel medio periodo (2020):

 

1. La promozione dell’Efficienza Energetica, strumento più economico per l’abbattimento delle emissioni, che porta importanti benefici grazie alla riduzione delle importazioni di combustibile e quindi dei nostri costi energetici, e con un settore industriale ad elevato
potenziale di crescita.

2. Lo sviluppo dell’Hub del Gas sud-europeo, tramite il quale possiamo diventare il principale ponte per l’ingresso di gas dal Sud verso l’Europa, creando un mercato interno liquido e concorrenziale, con prezzi allineati a quelli degli altri Paesi europei.

3. Lo sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili, per le quali possiamo superare gli obiettivi europei di sostenibiilità (’20-20-20′) contenendo la spesa in bolletta, con benefici di sostenibilità e sicurezza di approvvigionamento, e di sviluppo di un settore in forte crescita.

4. Il rilancio della produzione nazionale di idrocarburi, tramite cui è possibile raddoppiare l’attuale produzione, con importanti implicazioni in termini di investimenti, occupazione, riduzione della bolletta energetica ed incremento delle entrate fiscali.

5. Lo sviluppo delle infrastrutture e del mercato elettrico, per affrontare le criticità del settore mantenendo e sviluppando un mercato libero e pienamente integrato con quello europeo, in termini sia di infrastrutture che di regolazione e competitivo in termini di prezzi finali.

6. La ristrutturazione della raffinazione e della rete di distribuzione dei carburanti, con la quale accompagnare il settore verso una progressiva ristrutturazione e ammodernamento, raggiungendo gli obiettivi europei e garantendo elevati standard di servizio e competitività per il consumatore.

7. La modernizzazione del sistema di governance, con l’obiettivo di rendere più efficace e più efficienti i nostro processi decisionali.
La realizzazione di questa strategia consntirà un’evoluzione del sistema graduale ma significativa, con i seguenti risultati attesi al 2020:

*-15 milardi di euro/anno di fattura energetica estera (rispetto ai 62 miliardi attuali), con la riduzione dall’82 al 65% della dipendenza dall’estero, grazie a efficienza energetica, aumento rinnovabili, maggiore produzione nazionale di idrocarburi e minore importazione di elettricità;
*180 miliardi di euro di investimenti da qui al 2020, sia nella green e white economy (rinnovabili e efficienza energetica), sia nei settori tradizionali (reti elettriche e gas, rigassificatori, stoccaggi, sviluppo idrocarburi);
*-19% di emissioni di gas serra, superando gli obiettivi europei per l’Italia pari al 18% di riduzione rispetto
23% di incidenza dell’energia rinnovabile sui consumi totali e oltre il 38% sui consumi elettrici (rispetto all’11% e al 23% rispettivamente del 2010) con una graduale riduzione dall’87 al 75% dei combustibili fossili;
*-24% dei consumi primari rispetto all’andamento inerziale al 2020 (ovvero, -4% rispetto al
2010), superando gli obiettivi europei di -20%, grazie alle azioni di efficienza energetica.

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