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GLI STATI GENERALI DELLA GREEN ECONOMY |
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Crisi economica e crisi ambientale vanno affrontate congiuntamente promuovendo la green economy, come suggerisce non solo il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep), ma anche l’Organizzazione economica dei paesi più industrializzati (Ocse). Non un compromesso al ribasso tra economia e ambiente, ma un nuovo paradigma per uno sviluppo durevole e sostenibile. E’ con questo obiettivo che a giugno hanno preso il via gli Stati Generali della Green Economy, promossi dal Ministero dell’Ambiente con il concorso di un Comitato organizzatore composto da 39 organizzazioni di imprese rappresentative di tutti i settori di sviluppo strategico della green economy italiana. Un processo di elaborazione e di confronto partito dall’individuazione di 8 settori strategici. Per analizzarne i potenziali positivi e gli ostacoli, nonché le politiche e le misure necessarie per migliorarne la qualità ecologica, sono stati costituiti 8 Gruppi di lavoro: Ecoinnovazione; Ecoefficienza, rinnovabilità dei materiali e riciclo dei rifiuti; Efficienza e risparmio energetico; Fonti energetiche rinnovabili; Servizi ambientali; Mobilità sostenibile; Filiere agricole di qualità ecologica; Finanza e credito sostenibile (ne diamo conto di seguito). Poi, fra luglio e settembre, si sono svolte otto assemblee nazionali programmatiche, una per ciascuna area strategica, per consentire la più ampia partecipazione. In questo modo, circa 1.000 fra esperti, rappresentanti del mondo delle imprese, delle forze politiche e della società civile hanno potuto discutere i documenti proposti e fornire, attraverso riunioni, una piattaforma web di consultazione e scambi di e-mail, i loro contributi, tuttora in fase di elaborazione. Questo processo partecipato, definito dallo stesso Ministro dell’Ambiente Corrado Clini “una originale costruzione dal basso di una strategia di sviluppo per il futuro dell’Italia e un contributo concreto alle politiche europee per la green economy”, si concluderà con la rielaborazione e armonizzazione degli otto documenti per dare corpo al “Programma di sviluppo della green economy per contribuire a far uscire l’Italia dalla crisi”. A presentarlo sarà lo stesso Ministro dell’Ambiente agli Stati Generali della Green Economy, nel corso di Ecomondo-Key Energy a Rimini, il 7 e 8 novembre: due giorni di confronto con il Governo, con rappresentanti dell’Ocse e dell’Unep, delle imprese e dei sindacati, del mondo politico e parlamentare, delle associazioni ambientaliste e dei consumatori, di Enti locali e Regioni (Programma degli Stati Generali). In questa occasione sarà presentato anche il Rapporto sulla green economy, preparato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile (Susdef) e dall’Enea. “Abbiamo bisogno di green growth, perché i rischi per lo sviluppo sono in aumento, poiché la crescita continua a erodere il capitale naturale”, ha dichiarato l’Ocse nel maggio 2011. Quale viatico migliore per decidere finalmente, anche nel nostro Paese, che è improrogabile, per citare ancora l’Ocse “disaccoppiare la crescita dalla riduzione del capitale naturale” ed evitare “che si attraversino le soglie ambientali critiche locali, regionali e globali”. Insieme, il Programma e il Rapporto si candidano a essere gli strumenti indispensabili per la via italiana alla green economy. |
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