Clima: a conferenza Onu di Doha si pensa al dopo-Kyoto, i resoconti online

La conferenza mondiale sui cambiamenti climatici, COP18/MOP8, in corso a Doha (Qatar) dal 26 novembre all'8 dicembre 2012 arriva allo scadere del Protocollo di Kyoto.

La seconda crisi segnalata in questo mese dagli Stati generali della Green economy, grave quanto quella economica, ma perfino più preoccupante, è proprio  la crisi climatica.

Un anno fa a Durban si è aperto uno spiraglio per superare la contrapposizione tra paesi avanzati e paesi di nuova economia e cercare di concordare entro il 2015 il testo di un accordo valevole per tutti e che abbia valore legale, che stabilisca un obbligo all’abbattimento delle emissioni serra anche per i paesi che fino ad oggi si sono sottratti all’impegno del Protocollo di Kyoto. Quest’ultimo scade con la fine di quest’anno e a Doha si pone anche il problema di dargli continuità, ma non c’è dubbio che, al di là del grande valore di orientamento del Protocollo, il suo obiettivo non è stato colto a causa di diverse gravi defezioni.

 

E’ anche ormai noto che, da subito, si pongono obiettivi di mitigazione ben più pesanti e difficili  se si vuole sperare di contenere l’aumento della temperatura media della terra entro 2°, obiettivo ormai universale, concordato a Copenhaghen nel 2009 e ripetutamente confermato in tutte le sedi dell’ONU, del G8 e del G20.

 

I resoconti aggiornati della Conferenza delle Parti di Doha sono disponibili sulla pagina del Comitato scientifico della Fondazione per lo sviluppo sostenibile.

Facebooktwitterlinkedinmail