Energia: associazioni, si’ all’autoproduzione da fonti rinnovabili

Dal 30 al 50% in meno di costi in bolletta, aria piu' pulita, meno gas climalteranti, piu' soldi da investire in innovazione e ricerca: non e' un'utopia ma un fatto concreto.

Dove si e’ potuto realizzare un sistema combinato di autoproduzione e di distribuzione di energia da fonti rinnovabili si vive meglio, si crea sviluppo, si risparmia. Questo quanto sostenuto da Legambiente, Greenpeace, Wwf, Kyoto Club che con l’adesione di decine di altre organizzazioni hanno promosso  la manifestazione ”L’Italia rinnovabile in festa”, che si è svolta  sabato 26 ottobre ai Fori Imperiali a Roma. Un esempio per tutti, hanno spiegato  le associazioni, e’ quello di Prato allo Stelvio (Bolzano), dove grazie ad una vecchia legge e’ consentito a una cooperativa di cittadini (che coinvolge anche il comune e altre realta’ locali), di gestire la produzione e la vendita ai soci dell’energia realizzata grazie a un mix di fonti rinnovabili, con un risparmio per le famiglie pari al 30% per l’elettricita’ e al 50% per il riscaldamento, l’azzeramento delle emissioni climalteranti, l’abbassamento dell’inquinamento atmosferico e il reperimento di fondi da investire in innovazione e ricerca. E’ un caso, ma che si potrebbe ripetere nelle case e nei condomini delle citta’ italiane o al servizio di piccole e medie imprese. Negli ultimi anni il cambiamento in Italia e’ stato enorme: oltre 600mila impianti distribuiti hanno permesso di arrivare a una produzione che supera il 35% dei consumi elettrici da energie pulite nel 2013.

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