Svizzera, una consultazione federale per decidere il post-Kyoto
Il 5 dicembre scorso il Governo Federale Svizzero ha avviato la consultazione per l'approvazione di una nuova legge che definirà gli obiettivi del paese alpino nella lotta ai cambiamenti climatici per il periodo post-Kyoto, ovvero dopo il 2012.
Grazie a una legge approvata successivamente alla ratifica del Protocollo, la Svizzera ha già ridotto le proprie emissioni di CO2 di 1,8 tonnellate l’anno.
Nell’agosto del 2007, il DATEC (Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni) ha redatto un rapporto sugli effetti dei cambiamenti climatici nel Paese alpino e ha delineato un quadro con le iniziative politiche da assumere.
Sulla base di questi dati il Governo Federale ha ridefinito i propri obiettivi: le emissioni di gas a effetto serra dovranno diminuire almeno del 20% entro il 2020 e almeno del 50% entro il 2050 rispetto ai valori del 1990 (in media -1,5% all’anno).
Le aree di intervento sono principalmente: l’efficienza energetica, le energie rinnovabili e l’innovazione tecnologica.
Sarà inoltre introdotta una tassa sulle emissioni, tariffe incentivanti per gli impianti a energia rinnovabile e per l’efficienza energetica negli edifici, e una somma annua di 20 milioni di franchi sarà destinata alla realizzazione di impianti pilota e di dimostrazione che aiutino la diffusione delle nuove tecnologie.
Le norme da adottare concretamente dopo il 2012 saranno decise al termine della consultazione attualmente in corso che prevede due proposte distinte: la Variante 1, che si allinea agli obiettivi climatici dell’Unione europea e prevede una riduzione delle emissioni di almeno il 20 per cento entro il 2020, e la Variante 2, che propone un obiettivo di riduzione maggiore, con un taglio delle emissioni fino al 50 per cento entro il 2020.



