Investire nelle fonti rinnovabili conviene

Il 3 luglio scorso, in una Audizione con le istituzioni, le parti sociali e gli altri stakeholders nazionali, il CNEL ha presentato lo studio "Impatto delle politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici sul sistema produttivo e sull'occupazione in Italia", realizzato da ISSI, nel quale propone un metodo di integrazione delle Analisi di scenario con le Matrici intersettoriali dell'ISTAT.

Lo strumento consente di verificare come determinate scelte in campo energetico si ripercuotono sui diversi settori dell’economia nazionale, quantificando non solo gli effetti diretti ma anche quelli indiretti e indotti. Questo metodo applicato allo scenario di crescita di eolico e solare, conferma al 2020 il saldo positivo degli investimenti nelle rinnovabili rispetto alla generazione elettrica da turbogas, sia in termini di Valore aggiunto sia di occupazione.
I circa 70 mila nuovi posti di lavoro generati in Italia e derivanti dallo spostamento degli investimenti dal termoelettrico tradizionale all’eolico e al solare, si concentrano perlopiù nei settori delle Attività professionali e della Produzione di macchine, per i quali andrebbero favorite politiche di sviluppo. Diminuiscono, ma di poche centinaia di unità, gli occupati dei settori più tradizionali, sostanzialmente legati ai prodotti pretroliferi, da sostenere con adeguate politiche di conversione e riqualificazione. I partecipanti all’Audizione hanno sottolineato, tra l’altro, la necessità di disporre di valutazioni di impatto socio-economico delle diverse opzioni in materia di energia e ambiente, sia per supportare le trattative in sede europea e internazionale, sia per individuare quelle opzioni in grado di massimizzare la redditività delle politiche nazionali.

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