Clima:da maggiori Paesi adesione ufficiale ad Accordo Copenhagen

I paesi maggiormente responsabili delle emissioni di CO2 hanno dato la loro adesione formale all' Accordo di Copenhagen e hanno indicato i loro obiettivi di riduzione.

Scadeva infatti il 31 gennaio il termine per esprimere la volontà ad essere associati all’Accordo, raggiunto nella città danese nel dicembre scorso, e , contemporaneamente, per indicare, da parte dei paesi industrializzati i tagli previsti per la CO2 entro il 2020 e da parte degli altri Paesi le azioni di mitigazione per limitare l’ innalzamento della temperatura a meno di 2 gradi centigradi rispetto all’ epoca pre-industriale.

Questa data però, ha sottolineato l’ UNFCC, la Convenzione Onu sui Cambiamenti Climatici, è una data che può considerarsi “flessibile”. L’ Unione Europea, nella sua lettera ufficiale inviata alle Nazioni Unite congiuntamente con i “27”, ribadisce l’ impegno ad una riduzione entro il 2020 del 20 per cento delle emissioni, rispetto al 1990 e del 30 per cento per la stessa data, se altri paesi faranno tagli consistenti.

 

Gli Stati Uniti, nella loro comunicazione ufficiale, si impegnano a ridurre le emissioni del 17 per cento rispetto al 2005 (del 4 per cento rispetto al 1990); il Giappone del 25 per cento rispetto al 1990; la Cina del 40-45 per cento per unità di Pil rispetto al 2005; l’ India del 20-25 per cento rispetto al 2005 su base però non vincolante e con esclusione del settore agricolo; il Canada, come gli Usa, del 17 per cento rispetto al 2005. Tra gli altri paesi che hanno inviato la loro comunicazione ufficiale c’è anche l’ Australia che ha preso impegni di riduzione tra il 5 e il 25 per cento rispetto al 2000, la Nuova Zelanda che prevede un taglio della CO2 del 10-20 per cento e le Maldive che hanno annunciato che per il 2020 saranno “carbon neutral”, tagliando del 100 per cento le loro emissioni di CO2.

 

Secondo gli esperti del clima, tuttavia, questi impegni di riduzione delle emissioni non basteranno a limitare il riscaldamento globale a meno di 2 gradi centigradi e c’è anche chi prevede che il mondo supererà il “budget” di emissioni stabilito per il 2050 ben 16 anni prima.

Facebooktwitterlinkedinmail