Nel Regno Unito condizioni ideali per sviluppo tecnologia CCS, studio del Grantham Institute

Il Regno Unito sarebbe in grado di sviluppare nuove tecnologie per la cattura e lo stoccaggio delle emissioni di CO2 provenienti dall'industria, ma sono necessari maggiori investimenti per implementare tecnologie e impianti.

Questo quanto emerge  da uno studio del Grantham Institute for Climate Change che mette in rilievo  le potenziali opportunità e le sfide associate all’adozione di tali tecnologie. I ricercatori che hanno elaborato lo studio prevedono che lo sviluppo e l’implementazione della CCS su larga scala potrebbe promuovere la crescita economica e la nascita di un nuovo comparto di imprese “green-tech” e di servizi che dovrebbero supportare la costruzione e manutenzione delle infrastrutture necessarie.

 

Al momento, le tecnologie CCS, destinate a immagazzinare e trasportare la CO2 prodotta dalle industrie mediante dei condotti, per poi stoccarla in riserve off-shore o nel sottosuolo, si stanno affermando nel processo di recupero di combustibili fossili da giacimenti in esaurimento, mentre non sono mai state i utilizzate su larga scala per catturare le emissioni industriali e delle centrali elettriche. Secondo lo studio il Regno Unito sarebbe in una posizione unica per sviluppare la tecnologia CCS su larga scala, vantando una vasta competenza nell’industria dei combustibili fossili, con una concentrazione geografica di imprese situate sulla costa, le cui riserve di gas e petrolio sono in via di esaurimento e potrebbero essere utili allo stoccaggio della CO2. Viene sottolineato, però, che ci sono ancora una serie di ostacoli da superare prima che la CCS possa giocare un ruolo significativo nella mitigazione dei cambiamenti climatici.

 

Diversi studi richiedono di essere adottati per migliorare le tecnologie di cattura della CO2, al fine di aumentarne l’efficienza e ridurne i costi effettivi e, secondo i ricercatori, se si investissero tempestivamente più soldi in ricerca e sviluppo, si avrebbero in breve i miglioramenti “chiave” per far decollare la nuova tecnologia.Lo studio del Grantham Institute afferma anche che i governi dovrebbero sviluppare di pari passo delle politiche e dei regolamenti che prevedano e tengano conto delle problematiche connesse all’implementazione della CCS su larga scala, dal punto di vista economico, sanitario, legale e ambientale.

 

La transizione a un sistema funzionante a pieno regime -osserva Paul Fennel, uno autori del documento- rappresenta una sfida che ha come punto di partenza lo stoccaggio di svariate migliaia di volte in più della CO2 attualmente catturata, per far sì che la CCS abbia un impatto significativo sul nostro ambiente. C’è la necessita di progettare un  “sistema CCS” in grado di cooperare nei processi di mantenimento, trasporto e stoccaggio delle  enormi quantità di CO2 provenienti dalle industrie e dalle centrali elettriche“.

Secondo Martin Blunt, altro autore del rapporto e capo del dipartimento di geologia e ingegneria all’Imperial College di Londra, “Il Regno Unito è in una posizione unica per capitalizzare realmente i vantaggi di questa tecnologia e, grazie alla combinazione di una serie di elementi potrebbe far da volano per altri Paesi, mostrando loro come sia possibile aiutare a mitigare il clima facendo crescere al tempo stesso la domanda di lavoro. Sebbene la nostra ricerca dimostra come le tecnologie di cattura e lo stoccaggio della CO2 siano realizzabili e sicure in previsione di un’applicazione commerciale, i governi e le industrie dovrebbero fare di più per assicurarsi che la CCS possa giocare un  ruolo vitale nella riduzione delle emissioni di carbone.

 

Fonte: Grantham Institute for Climate Change

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