
Via libera definitiva al disegno di legge sull’agricoltura biologica, il provvedimento atteso da quattro anni che introduce nell’ordinamento italiano la tutela del biologico, un settore in cui l’Italia è leader in Europa.
Il Senato ha infatti approvato in via definitiva e sostanzialmente all’unanimità (195 i voti a favore, 4 gli astenuti e nessun voto contrario) la proposta di legge con le “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”. Il provvedimento fornisce gli strumenti necessari i per affrontare le sfide poste dal Piano Strategico Nazionale presentato dall’Italia che prevede per il 2027 il 25% della superficie agricola certificata in biologico.
Tra le novità introdotte dalla norma ci sono il “marchio nazionale di agricoltura biologica”, la definizione giuridica dei distretti biologici e la legge delega al governo per la revisione della normativa in materia di armonizzazione e razionalizzazione sui controlli. Viene anche istituito un tavolo tecnico e un fondo per lo sviluppo della produzione biologica, è previsto il piano nazionale per le sementi e la certificazione delle sementi, il fondo di sviluppo dell’agricoltura biologica, il sostegno alla ricerca, ai distretti di filiera, alla formazione professionale, la promozione degli accordi quadro e delle intese di filiera. L’approvazione arriva dopo la modifica introdotta a Montecitorio, lo scorso 9 febbraio, che aveva accolto quasi all’unanimità l’emendamento che sopprimeva l’equiparazione dell’agricoltura biodinamica a quella biologica.
Come emerge dall’ultima Relazione sullo Stato della Green Economy in Italia, il biologico è in continua crescita. Al primo gennaio 2020 le superfici coltivate con metodo biologico interessavano 1.993.236 ettari, con un incremento di circa il 2% rispetto al 2018 e del 78,9% rispetto al 2010. La Sicilia è ancora la regione con la maggiore estensione in valore assoluto (370.622 ha), seguita da Puglia (266.674), Calabria (208.292) ed Emilia Romagna (168.525). Queste quattro regioni assommano poco meno del 51% della superficie biologica complessiva. La Sau biologica corrisponde al 15,8% di quella totale (era l’8,7% nel 2010), con percentuali che vanno dal 36,4% della Calabria al 5,3% del Piemonte. Nel complesso gli operatori del comparto sono 80.643, con un incremento di circa il 2% rispetto al 2018. Le aziende agricole biologiche rappresentano il 6,2% di quelle totali.



