MAPP: monitorare la plastica nei fiumi attraverso immagini satellitari

Monitoraggio plastica nei fiumi

Prosegue con successo il progetto MAPP (Monitoraggio Applicato alle Plastiche del Po) promosso dall’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.

Una delle attività di ricerca previste dal progetto sta verificando la possibilità di utilizzare le immagini rese disponibili dalla missione Sentinel dell’ESA, per individuare rilevanti ammassi di plastica trasportati dal fiume o depositati nelle aree golenali.

Nella prima fase della sperimentazione sono state realizzate e installate in una lanca del Po (nella Cava Ronchetto di Motta Baluffi – CR) due piattaforme di circa 150 m2 dotate di ricevitori GPS, una contenente solo rifiuti di plastica di vario tipo e l’altra rifiuti di plastica misti a residui vegetali. Queste “isole” artificiali simulano due possibili condizioni di accumulo e trasporto di macroplastiche lungo il fiume.

Un gruppo di ricerca dell’Università di Padova, coordinato dal professor Bizzi, ha esaminato numerose immagini delle due piattaforme prodotte negli ultimi mesi dal satellite Sentinel 2, per registrare eventuali differenze sensibili in termini di riflettanza. La plastica (come anche la vegetazione), infatti, riflette in specifiche bande dell’infrarosso mentre l’acqua assorbe quasi tutta la radiazione entrante. I primi risultati in questo sito pilota mostrano che effettivamente le zone con maggiore densità di plastica e vegetazione si distinguono rispetto al resto del corso d’acqua.

La sperimentazione verrà adesso estesa a un tratto consistente del fiume. Qualora questo risultato venisse confermato, si procederà alla realizzazione di un sistema di monitoraggio in grado di restituire con continuità – le immagini vengono aggiornate ogni 5 giorni – all’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po una fotografia della distribuzione lungo l’asta fluviale del floating litter e di accumuli rilevanti di vegetazione, cogliendo tempestivamente eventuali situazioni di concentrazioni anomale e consentendo una efficace programmazione degli interventi di mitigazione.

“La sperimentazione in atto è fortemente innovativa sotto il profilo scientifico. È la prima volta che si prova a utilizzare le immagini satellitari per il monitoraggio continuativo del plastic litter in un fiume di grandi dimensioni come il Po”, dice Giuseppe Dodaro, coordinatore dell’area Capitale Naturale e Agroecologia della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. “Ma è importante sottolineare i risvolti applicativi di questo progetto: conoscere quali sono le principali zone di accumulo e in quali condizioni idrologiche i rifiuti di plastica si spostano lungo il fiume è essenziale per poter pianificare adeguatamente le misure utili alla riduzione dei rifiuti trasportati a mare. Questo tema è di grande interesse nelle politiche internazionali. Il 2 marzo 2022 nel corso della United Nations Environment Assembly (UNEA-5) tenutasi a Nairobi, i capi di Stato, i ministri dell’ambiente e altri rappresentanti di 175 Paesi hanno approvato la risoluzione “End plastic pollution: Towards an international legally binding instrument”, che punta a porre fine all’inquinamento da plastica e a stringere un accordo internazionale legalmente vincolante entro il 2024. Tra le motivazioni più urgenti che hanno spinto alla ratifica di questo accordo c’è proprio la riduzione dell’inquinamento da plastica negli ambienti fluviali, marini e costieri”.

 

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