Aumentano le foreste certificate sostenibili in Italia e le aziende per la trasformazione di legno e carta

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Sono quasi 900.000 gli ettari di boschi e foreste in Italia gestiti in maniera sostenibile, con un incremento di quasi 8.000 ettari rispetto al 2019. Il dato è contenuto nel rapporto annuale sulla certificazione del Pefc Italia (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), l’ente promotore della certificazione della buona gestione del patrimonio forestale.

Solo in Italia il 40% del suolo italiano è ricoperto da alberi ma una piccola percentuale di questi boschi è certificata come sostenibile. Uno dei grandi problemi relativo a queste aree è il fatto che troppo spesso vengono abbandonate e lasciate incolte complicando la gestione necessaria per migliorare il territorio e l’economia delle comunità. In questa direzione e per monitorare lo stato della sostenibilità delle foreste, ci sono alcuni enti certificatori tra cui PEFC, che ogni anno redige un rapporto sullo stato di sostenibilità delle foreste.

La certificazione forestale è uno strumento nato per garantire che i prodotti di origine forestale che raggiungono il mercato provengano da foreste gestite in modo sostenibile. Il che – secondo la definizione adottata dalla Fao – vuol dire farlo con modalità tali da conservarne biodiversità, produttività, capacità di rigenerazione, vitalità e potenziale per svolgere, ora e in futuro, specifiche funzioni ecologiche, economiche e sociali, a livello locale, nazionale e globale, senza provocare danni ad altri ecosistemi

Dal punto di vista geografico – secondo i dati del Pfec – l’area forestale certificata più estesa nel nostro Paese si trova in Trentino-Alto Adige con 555.997 ettari; a seguire Friuli Venezia Giulia e Veneto.

Complessivamente in Italia le aziende certificate per la trasformazione di legno e carta nel 2020 sono 1.179, 142 in più rispetto al 2019. La maggior parte di queste aziende sono localizzate al nord (970), con il Veneto in testa. Al centro le aziende sono 161, concentrate soprattutto in Toscana e Lazio, mentre 48 sono collocate al sud.

Per quanto riguarda le categorie produttive, rimane prevalente il settore legno in tutti i suoi aspetti: dagli imballi all’edilizia, ma è in crescita anche il settore carta, sia da stampa che per il packaging.

“Nel 2020 la crisi sanitaria e i lockdown hanno messo a dura prova la filiera del legno che tuttavia non si è mai fermata”, ha dichiarato in un’intervista Francesco Dellagiacoma, presidente Pefc Italia. “A dimostrarlo sono proprio i dati in aumento di superfici e aziende certificate che raccontano un’economia positiva che lavora in sinergia con il territorio. Come Pefc ci siamo impegnati per affermare il principio che nella crisi il tema ambientale sia riconosciuto come centrale per una scelta decisa a favore del clima e della sostenibilità proteggendo e valorizzando  il nostro patrimonio forestale a vantaggio dell’economia e della salute di tutti”.

 

Articolo da Circular Economy Network

 

 

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