La green economy e lo sviluppo della digitalizzazione

di Edo Ronchi

dal blog HuffingtonPost

La diffusione di strumenti e tecnologie informatiche – che ha già un rilevante impatto sulle nostre società – come potrebbero influire sulla green economy? Per abbozzare una breve riflessione intorno a questa domanda, utilizzo un recente studio di Roland Berger, per il Ministero dell’Ambiente della Germania, su “La digitalizzazione delle tecnologie verdi” (Die Digitalisierung in der Greentech-Branche, 2016). In questo studio, Berger incrocia quattro leve della trasformazione digitale con settori strategici della green economy e valuta l’influenza che potranno avere.

Le quattro leve sono: la possibilità di utilizzare per le tecnologie verdi una vasta mole di sensori e di dati digitali (per esempio i sensori negli impianti eolici o per le reti idriche); lo sviluppo dell’automazione applicata a filiere dinamiche, realizzate collegando le macchine con sistemi di comunicazione e di informazione (per esempio con regolatori programmabili che consentono alle macchine e ai sistemi di comunicare il loro livello di efficienza energetica o con le stampanti 3D che permettono di realizzare parti di edifici risparmiando materiale); lo sviluppo di interfaccie digitali fra le imprese e i loro clienti e/o utenti (per esempio gli utenti ricevono dati sul consumo energetico e possono misurare la propria impronta carbonica); l’utilizzo della rete digitale per lo scambio di informazioni (per esempio collegando fra loro diversi generatori di energia elettrica piccoli e decentrati oppure utenti che possono così utilizzare in modo integrato diverse modalità di trasporto).

E’ stato quindi valutato il possibile impatto in Germania della maggiore attivazione di queste quattro leve in alcuni settori della green economy: per la produzione, l’accumulo e il dispacciamento dell’energia rinnovabile (con le smart grid, i sistemi di accumulo, l’interazione fra impianti distribuiti e quella degli utenti con la mobilità elettrica), negli interventi per l’efficienza energetica (per la progettazione bioclimatica e per la gestione energetica degli edifici) nella promozione di una mobilità più sostenibile (connettendo operatori di diverse forme di mobilità fra loro e con le infrastrutture modali esistenti realizzando più efficienti combinazioni), per l’uso efficiente dei materiali e l’economia circolare (con controllo e analisi dei cicli produttivi, la connessione fra scarti di un processo e loro utilizzo in un altro e l’analisi della riciclabilità dei prodotti a fine vita) e nella gestione delle reti idriche (con il controllo dei consumi e delle perdite di rete).

Lo sviluppo della digitalizzazione in questi settori della green economy in Germania potrebbe consentire di ridurre le emissioni di gas serra di 200 milioni di tonnellate dal 2016 al 2025 e di aumentare il valore aggiunto in questi stessi settori, sempre al 2025, di 20 miliardi di euro.


Articolo originale pubblicato su Huffington Post Blog in data 21/10/2017
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